Hackett e Usc a testa alta Ma avanza Michigan State

La March Madness di Daniel Hackett si conclude al secondo turno del torneo del Midwest Regional. Contro Michigan State, avversaria favorita dal pronostico, i Trojans restano in partita fino agli ultimi minuti spaventando la testa di serie numero due. L’illusione che USC possa a sorpresa passare il turno dura per quasi tutto l’incontro, ma il finale premia gli Spartans che vincendo 74-69 staccano il biglietto per le semifinali del Regional e raggiungono le Sweet Sixteen (le ultime sedici squadre in gara) per l’ottava volta nelle ultime dodici edizioni.
La prova di Hackett è senz’altro positiva, specialmente nel primo tempo, in cui tiene in piedi la squadra da protagonista principale. La partita era annunciata come una battaglia delle difese, punto di forza per entrambe le squadre. I Trojans mischiano le carte all’inizio cercando di confondere le idee con zone miste, ma Michigan State è nettamente superiore a rimbalzo (19-6) nel primo tempo che termina 40-37 per gli Spartans. I Trojans sono comunque vivi con 10 punti di Lewis e con l’ottimo Daniel Hackett, autore di 11 punti con 4/6, oltre e 4 assist nella prima metà di gara. Nella fase migliore della loro gara, i Trojans sorpassano all’inizio del secondo quarto e Hackett si fa apprezzare per un gran recupero difensivo che produce due punti facili in contropiede per USC, ma gli Spartans reagiscono con un parziale di 10-0 e tornano in testa grazie a un ottimo sprazzo di Lucas. Nel corso del match, il risultato è in parità per ben sedici volte e per 14 volte le due squadre si alternano al comando. Gli Spartans mettono un’ipoteca sulla vittoria dopo un fallo (contestato da coach Floyd) da parte del 17enne serbo Vucevic che manda in lunetta Sutton per il 73-69 a 1’19” dalla fine. Sia Hackett che Lewis sbagliano da tre, e Michigan State prevale grazie ai nove errori al tiro consecutivi degli avversari nel finale.
A fare la differenza in favore di MSU è Travis Walton che, conosciuto come specialista difensivo (è stato premiato come difensore dell’anno nel Big-10), si inventa una grande prestazione al tiro e raggiunge quota 18 per la prima volta in carriera, con 8/13 dal campo: "Tutti mi considerano uno stopper difensivo, ma io mi sono allenato molto al tiro. Stasera ho tirato con grande sicurezza". Kalin Lucas si ferma a 10 punti, mentre dalla panchina emerge la guardia Durrel Summers con 11 punti (4/5) e 8 rimbalzi. Il tabellino finale di Hackett è di tutto rispetto: 13 punti con 5/11 al tiro (1/3 da tre), 2/3 ai tiri liberi, 3 rimbalzi, 5 assist, 3 palle perse e 2 falli in 40 minuti di gioco. Come l’azzurro, anche Dwight Lewis non esce mai dal campo e termina con 19 punti (top scorer di USC). Limitato dai falli, delude invece la stella dei Trojans Taj Gibson (solo 3 punti dalla lunetta e 0/2 dal campo) dopo il 10/10 messo a segno nel primo turno contro Boston College. Daniel Hackett e i Trojans escono a testa alta, anche se visto l’eccellente momento di forma delle ultime settimane la sconfitta è doppiamente amara. "Ammiro il cuore e lo spirito con cui abbiamo affrontato una delle squadre d’élite del torneo", ha commentato Tim Floyd, coach di USC. Dalle parole di Daniel Hackett traspare una punta d’orgoglio: "Non abbiamo mai abbassato la testa e abbiamo lottato fino alla fine. Abbiamo prodotto un grandissimo sforzo".
Fonte "Gazzetta dello Sport" Articolo di Adriana Galimberti
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