Il basket più bello si gioca in quattro
Gli avversari senza un uomo, il coach toglie uno dei suoi e perde
Vincere perdendo. Può succedere quando la ricerca del risultato lascia spazio a fair play e spirito sportivo. Venerdì sera a Sorso, nel corso di una gara del campionato under 17 maschile di basket tra i locali di Roberto Samoggia e l’Olmedo, il coach sorsese ha preso una decisione destinata a fare notizia.
La compagine olmedese si era presentata sul campo falcidiata dalle assenze per via dell’influenza ma era comunque riuscita a mettere insieme il numero minimo di cinque giocatori richiesto dal regolamento. Dopo soltanto sei secondi di gioco, il capitano degli ospiti si infortuna però a una spalla ed è costretto ad abbandonare il gioco.
E’ qui che, nonostante la posta in palio (la gara era decisiva per l’accesso alla seconda fase), il coach sorsese estrae dal cilindro un capolavoro di sport e galanteria. Samoggia ordina infatti ai suoi di giocare in quattro mettendo a sedere in panchina uno dei propri atleti. Il risultato finale, in casi come questi, ovviamente non interessa. Olmedo supera Sorso 87 a 74 ma ciò che più conta è lo spessore umano di un tecnico capace di dare un messaggio inequivocabile ai propri giocatori.
“Conosco Roberto da una ventina d’anni ed è stato sempre molto corretto - dice l’allenatore dell’Olmedo Antonello Puddu - questa volta però ha fatto un gesto di grande cavalleria, impreziosito dalla conseguente eliminazione della sua squadra dalla fase finale del campionato”.
Samoggia, 53 anni, sassarese d’adozione, ex giocatore e padre di giocatori, non si scompone dinnanzi alle belle parole del suo collega olmedese. “Era già successo lo scorso anno in una gara under 21 contro la Sigma - racconta - anche allora decidemmo di giocare in quattro e anche allora perdemmo. In questa come in quell’occasione non mi sarebbe piaciuto vincere con un uomo in più. Se non lo meritiamo, è giusto che in finale ci vadano gli altri e Olmedo ci ha battuto meritatamente”.
E la squadra? Come ha preso la decisione? “Ho chiesto ai miei ragazzi cosa volessero fare - continua Samoggia - tutti hanno risposto allo stesso modo: giochiamo in quattro”.
Il gesto è costato alla società, per la prima volta negli ultimi cinque anni, l’eliminazione dalla seconda fase. “Il messaggio va dato con forza e indistintamente a tutti i ragazzi - aggiunge il tecnico sorsese - chi veste la maglia della Nuova Pallacanestro Sorso, dal minibasket alla promozione, deve avere bene a mente i più sani principi dello sport, a qualunque categoria o campionato”. Modus operandi che fa notizia, e che vale molto più di una vittoria o una promozione.
Fonte Espresso Local articolo di Mauro Ferraris
E’ qui che, nonostante la posta in palio (la gara era decisiva per l’accesso alla seconda fase), il coach sorsese estrae dal cilindro un capolavoro di sport e galanteria. Samoggia ordina infatti ai suoi di giocare in quattro mettendo a sedere in panchina uno dei propri atleti. Il risultato finale, in casi come questi, ovviamente non interessa. Olmedo supera Sorso 87 a 74 ma ciò che più conta è lo spessore umano di un tecnico capace di dare un messaggio inequivocabile ai propri giocatori.
“Conosco Roberto da una ventina d’anni ed è stato sempre molto corretto - dice l’allenatore dell’Olmedo Antonello Puddu - questa volta però ha fatto un gesto di grande cavalleria, impreziosito dalla conseguente eliminazione della sua squadra dalla fase finale del campionato”.
Samoggia, 53 anni, sassarese d’adozione, ex giocatore e padre di giocatori, non si scompone dinnanzi alle belle parole del suo collega olmedese. “Era già successo lo scorso anno in una gara under 21 contro la Sigma - racconta - anche allora decidemmo di giocare in quattro e anche allora perdemmo. In questa come in quell’occasione non mi sarebbe piaciuto vincere con un uomo in più. Se non lo meritiamo, è giusto che in finale ci vadano gli altri e Olmedo ci ha battuto meritatamente”.
E la squadra? Come ha preso la decisione? “Ho chiesto ai miei ragazzi cosa volessero fare - continua Samoggia - tutti hanno risposto allo stesso modo: giochiamo in quattro”.
Il gesto è costato alla società, per la prima volta negli ultimi cinque anni, l’eliminazione dalla seconda fase. “Il messaggio va dato con forza e indistintamente a tutti i ragazzi - aggiunge il tecnico sorsese - chi veste la maglia della Nuova Pallacanestro Sorso, dal minibasket alla promozione, deve avere bene a mente i più sani principi dello sport, a qualunque categoria o campionato”. Modus operandi che fa notizia, e che vale molto più di una vittoria o una promozione.
Fonte Espresso Local articolo di Mauro Ferraris
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