Messina l'americano allenerà in Nba

Affossato da una crisi epocale, il basket italiano piazzerà il primo allenatore non americano tra i maghi dell’Nba: Ettore Messina, 49 anni, dopo aver vinto ovunque in Europa, nella prossima primavera s’alzerà dalla panchina del Cska Mosca per sedersi su quella dei Toronto Raptors, la squadra di Andrea Bargnani. Non può essere ufficializzata, ma la virata è già stata decisa, su indicazione dell’italianissimo Maurizio Gherardini, vice presidente esecutivo del club canadese. Catanese di nascita, bolognese d’adozione, Ettore Messina smise di giocare a sedici anni, imboccando subito il mestiere dall’allenatore che l’ha poi fatto diventare uno dei più vincenti di tutti i tempi.
Su di lui, appena trentenne, puntò la Virtus Bologna: subito vince una Coppa delle Coppe e la Coppa Italia, poi, nel ‘93, riporta lo scudetto a Bologna dopo nove anni di digiuno. Da lì, attraversa la Nazionale, di nuovo la Virtus, e ancora Treviso e il Cska. Gli americani lo pedinavano da tempo, ora Toronto ha deciso di prenderselo. Dopo il 132-93 patito contro Denver, gli altalenanti Raptors hanno cacciato Sam Mitchell, il discusso tecnico che nel giro di un paio di stagioni passò dal titolo di peggiore allenatore dell’anno a quello di migliore e poi ha ripreso a scendere la china dei risultati e della considerazione. La squadra è stata affidata al vice Jay Triano.
La notizia in sé non rappresenterebbe un evento, l’esonero è pratica diffusa anche nella Nba, se non fosse che il principale candidato a ricoprire l’incarico di allenatore per la prossima stagione è appunto Messina. Dal Canada, il vicepresidente esecutivo della franchigia conferma la sua stima per l’attuale guida tecnica del Cska Mosca, clamorosamente rimontato e sconfitto dall’Armani Jeans mercoledì scorso, in Eurolega: «Triano resta con noi fino alla fine di quest’anno, nel frattempo ci guarderemo intorno. Conosciamo bene l’Europa». Certo, Gherardini l’Europa la conosce benissimo. Al punto che dal Vecchio Continente i Raptors hanno attinto a piene mani quando c’è stato da rinforzare la squadra: vedi Calderon e Garbajosa, ma soprattutto Bargnani, prima scelta assoluta Nba nel 2006 (e prima non americana).
Sam Mitchell non è mai stato tecnico molto considerato da Gherardini, che se l’è trovato in casa e un po’ l’ha sopportato. Idem dicasi per il presidente Bryan Colangelo, che cognome a parte, tanto per inciso, ha sposato l’italiana Barbara Bottini. Colangelo poco tempo fa dichiarò: «Il problema non è sapere se Messina allenerà nella Nba, ma quando». Dalla prossima primavera, è la risposta già scritta, ma non ancora ufficializzabile eppure data da tutti per scontata. E così, nel momento di maggior crisi del basket italiano, quando stasera a Ginevra, comunque, l’Italia presenterà alla Federazione Internazionale la sua candidatura a ospitare i Mondiali maschili 2014, la nostra pallacanestro è pronta a far esordire nella Nba il primo allenatore non statunitense della storia.
Quello a cui ancora la Federazione non si è decisa a offrire la panchina della Nazionale, sottovalutando il desiderio di Messina: allenare a un'Olimpiade. E se nel 2012 Ettore andasse a Londra alla guida degli eredi del Dream Team Usa? Dall’altra parte dell’Atlantico nessuno si meraviglierebbe, a sud delle Alpi molti invocherebbero Tafazzi presidente della Fip. E date loro torto.
Fonte "LaStampa.it" di Franco Montorro
possibile che montorro si sia dimenticato yao ming? non è americano, e fu prima scelta assoluta nel 2002. quindi prima di bargnani.
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