Basket Bridge Pavia - TecnoFutura 87-43

Una sconfitta difficile da commentare, come altrettanto difficile è definire in che modo è nata e si è concretizzata.
In poche parole una disfatta sotto tutti i punti di vista, una partita non giocata, in un campo, quello del Bridge di Pavia, sempre piuttosto indigesto ai colori abbiatensi.
Certamente le defezioni del pre-partita, come quelle di coach Ramaioli, sostituito in panchina da Bollini, e quella di Lingeri, infortunatosi proprio sull’ultima azione contro Trezzano ( ne avrà almeno per 3 settimane), che in queste partite, sta dimostrando di essere l’assoluto “faro” di questa squadra, per grinta e determinazione, hanno dato il loro contributo alla brutta prestazione, ma la formazione messa a disposizione per l’occasione, aveva comunque tutte le carte in regole per poter almeno dire la sua in questa delicata partita.
Delicata perché dopo la prestazione casalinga della scorsa settimana e l’intervento della dirigenza abbiatense in materia, ci si aspettava una reazione d’orgoglio, un senso di rivincita una voglia di riscatto.
Invece una strana rassegnazione sta invadendo l’ambiente, quasi inconsapevole che se la squadra ha ottenuto 4 punti nelle prime 3 partite, e gli “ottimi” quarti giocati, vero un po’ sparpagliati, ma di gioco ed intensità, con formazioni del tutto rispettabili, qualcosa di buono c’è, migliorabile, da rifinire, ma il gruppo può sicuramente dire la sua, in un campionato, dove si denota una costante interezza in tutte le singole giornate e partite.
Certo il Bridge, non era sicuramente la formazione che poteva garantire il pronto riscatto: forte, compatta, esperta con elementi che giocano da anni insieme, ma la Tecno Futura non ha fatto nulla per impensierire la formazione di casa.
Il campo ha scritto che, in questo momento, il gruppo rischia di rivivere un’altra stagione difficile e anonima, nei bassifondi della classifica: situazione che, visti gli ambiziosi programmi della società e gli enormi sforzi che la stessa sta facendo per riportare l’ambiente ai gloriosi fasti della mitica Sesifan, non può permettersi di sostenere e di rivivere.
C’è quindi la necessità e la voglia di vedere in campo una razione da squadra, un volta pagina concreto e deciso, dettato soprattutto da un approccio mentale diverso e dalla voglia di reagire perché siamo convinti che il problema sia tutto lì.
Giovedì sera, contro la Quiccini Strabella, sarà e dovrà essere la partita della svolta, lo vogliamo tutti, giocatori compresi, e allora FORZA RAGAZZI

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