Troppo brava per giocare con i maschi

Una promessa del basket statuintense è stata espulsa da una lega giovanile dopo le proteste dei genitori dei compagni di squadra, spaventati dal suo talento. Ora si allena con una squadra tutta femminile di liceali e sogna di diventare il primo coach donna della Nba
A 12 anni è già alta 185 centimetri ed è una promessa del basket. Ma non può giocare con i ragazzi. Jaime Nared, star della pallacanestro femminile dell'Oregon, nel Nord-Ovest degli Stati Uniti, è diventata famosa in aprile, quando è stata allontanata dalla sua squadra perché troppo brava.
Jaime giocava da oltre un anno nel Team Concept, una formazione della Hoop League di Beaverton, quando, dopo una partita da sogno con 30 punti, è stata esclusa dalla squadra: gli organizzatori hanno scovato una norma che proibiva le formazioni miste. Ma Michael Abraham, il suo coach, ha rivelato che a causare l'espulsione di Jaime sono state le proteste dei genitori dei compagni di squadra, intimoriti dal fatto che la sua bravura potesse oscurare i figli. Gli stessi ragazzi hanno protestato, inviando una lettera alla lega, che però è stata irremovibile anche quando la storia è approdata alla ribalta nazionale sugli schermi di Abc e Cnn.
Costretta a lasciare la Hoop League, Jaime è approdata in una squadra femminile di liceali, diretta sempre da Micheal Abraham, che, come racconta il New York Times, si è esibita anche a un torneo statale riservato agli osservatori Ncaa. Jaime, che questo mese compirà 13 anni, era la star assieme alla sua migliore amica, Kailee Johnson, di un anno più grande e tre centimetri più alta. Jaime ha incantato gli osservatori della lega universitaria a tal punto che la Oregon State le ha già offerto un posto in squadra, anche se non potrà andare al college prima del 2014.
Il basket è nei sogni di Jaime fin da quando era piccola e andava a vedere gli allenamenti della sorella Jacklin, che tra qualche settimana entrerà nella squadra femminile dell'Università del Maryland. Jaime sogna ancora più in grande: vuole essere una delle stelle della Wnba, la prima donna a giocare nell'Nba e diventare la prima donna ad allenare un team della lega pro maschile, visto che "studia" da coach da quando andava in seconda elementare. Intanto continua ad allenarsi per migliorare, cercando di carpire i segreti della pallacanestro guardando le gare del basket universitario e dei professionisti. Però non può giocare con i maschi o con le ragazze della sua età, visto che è nettamente più alta e più brava di loro e che l'ultima volta che l'ha fatto la sua squadra ha vinto 90-7. Per ora continuerà ad allenarsi con il team tutto al femminile del liceo, in attesa che il suo talento smisurato la porti a diventare una stella.

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