Pechino: la sfida di Lu

Le Olimpiadi di Pechino devono ancora cominciare ma hanno già qualcuno alla ricerca di un primato da battere. Si chiama Lu Zhi Yuan, ha 13 anni ed è cinese. Ma non è un baby-atleta, perché la sua gara è all'area arrivi olimpici dell'aeroporto internazionale di Pechino.
Lu è quel ragazzino immortalato dalle telecamere mentre, sgattaiolando in mezzo agli uomini del servizio di sicurezza dell'aeroporto di Pechino, è riuscito a farsi fare l'autografo da Rafa Nadal, appena ieri, mentre lo scalo della capitale rischiava di andare in tilt per l'arrivo del tennista spagnolo.
Proprio gli autografi sono la 'specialita'' di Lu Zhin: ormai da tre giorni consecutivi staziona in permanenza all'aeroporto, dove ormai lo conoscono tutti, e sul suo quaderno che ha in copertina l'eroe nazionale Yao Ming, pivot della nazionale di basket, si sta facendo mettere la firma da tutti gli atleti che arrivano a Pechino per le Olimpiadi. Il suo obiettivo impossibile è proprio questo: vorrebbe mettere insieme la firma di tutti gli atleti impegnati ai Giochi, che sono circa diecimila. Lu è consapevole che sarà un'impresa a dir poco ardua, e intanto non molla, 'marciando' ad una media di più di cento autografi al giorno soltanto all'aeroporto (poi si sposterà nei dintorni del villaggio olimpico e dei campi di gara). Ha tempo fino al 24 agosto, giorno della fine dei Giochi, e ha già superato quota 300, riuscendo a 'beccare' oggi, fra gli altri, il portabandiera azzurro Antonio Rossi e Tyson Gay.
Chiunque sbarca a Pechino per i Giochi, sia un fenomeno come Nadal o gli atleti del Botswana o del Niger, il ragazzino cinese che frequenta l'equivalente della scuola media è pronto lì con il suo quaderno. Lu Zhi è riuscito perfino a far commuovere qualche atleta: é successo con l'unico rappresentante del Brasile nel sollevamento pesi, il campione panamericano Welisson Rosa Da Silva. Nessuno prima d'ora gli aveva mai chiesto l'autografo, e quando Lu ha messo sotto il naso il taccuino al 'mineiro' Welisson sono venute le lacrime agli occhi: "é proprio vero che le Olimpiadi sono una cosa a parte - ha commentato -: soltanto in un'occasione come questa poteva venire in mente a qualcuno di chiedermi l'autografo, a parte quando pago con la carta di credito". Lu Zhi Yuan continua la sua caccia ed è consapevole che il compito più impegnativo sarà la cosa che più desidera in assoluto: le firme dei giocatori della nazionale di basket americana. Per gli autografi di Kobe Bryant, LeBron James e compagni è disposto a sfidare anche soldati ed agenti di polizia che presidieranno 24 ore su 24 il blindatissimo albergo del 'Dream Team'. Ma Lu non molla, è sicuro che la soluzione migliore sia ancora l'aeroporto e sarà lì ad aspettare le stelle Nba americane: ormai è casa sua, tutti gli vogliono bene e forse lo lasceranno passare anche questa volta dopo che il colpo gli è già riuscito con un altro big, il tedesco Dirk Nowitzk. In fondo, penserà il giovane Lu, gli americani non sono poi così diversi.

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