Nugolo di fan per il "Dream Team"

Dopo la vittoria stentata contro l'Australia, il Team USA ha lasciato Shangai e ha raggiunto Pechino: gli americani sosterranno tre giorni di allenamenti in vista del match di debutto contro la Cina
Il Team USA è sbarcato all'aeroporto di Pechino, applaudito e osannato da una grande folla di fan e curiosi. Lebron James e compagni sono stati costretti a utilizzare l'uscita VIP per sfuggire alle mani delle migliaia di tifosi cinesi in preda a incontenibile eccitazione e, saliti su un pullman, hanno lasciato il terminal salutando dai finestrini.
Il Team USA affronterà ora una tre-giorni di allenamenti in vista della partita inaugurale contro la rappresentativa cinese capitanata da Yao Ming, in programma il 9 agosto, il giorno successivo la cerimonia inaugurale. Gli States, ufficialmente "in missione" a Pechino in quella che è stata chiamata "Road to redemption" ("Strada verso la redezione", dopo le figuracce rimediate nelle ultime tre grandi competizioni internazionali - Mondiali 2002 e 2006 e Olimpiadi di Atene del 2004), hanno superato con percorso netto le cinque di partite di preparazione, battendo, in successione, Canada, Turchia, Lituania, Russia e Australia. L'ultima partita, però, quella contro i "Canguri", vinta soffrendo per 87-76 , ha deluso fortemente le aspettative di coach Krzyzewski e della stampa americana che, pronta a rinominare la squadra "Dream Team II", è immediatamente tornata sui propri passi. Difesa porosa, attacco asfittico, percentuali disastrose dalla lunetta e dall'arco, assenza fisica e mentale; per di più, a rincarare la dose, è stata l'assenza di Andrew Bogut, il giocatore più rappresentativo della selezione australiana, in borghese per una distorsione a una caviglia. L'unico lampo nell'oscurità è stata la prestazione di Dwyane Wade, autore di 22 punti con 8/12 dal campo.
Coach K, che sulla panchina sarà coadiuvato da Mike D'Antoni, come ai Mondiali del 2006, è parso leggermente sconfortato: "Quella contro l'Australia è stata la nostra peggiore prestazione nel pre-olimpico. Abbiamo giocato decisamente male, molto al di sotto del nostro livello. Ora ci aspettano tre giorni importanti di allenamenti a Pechino. Abbiamo bisogno di liberare la mente e allenarci bene, perché sappiamo di non essere la squadra vista contro l'Australia. Certo, sarei stato molto più triste se avessimo perso, ma rimane un filo di preoccupazione".
Sulla stessa linea d'onda anche Kobe Bryant che, dopo la buona gara contro la Russia, in cui è stato MVP, ha faticato con un 3/9 dal campo e un 5/8 dalla lunetta contro gli australiani. "Nell'ultima partita abbiamo allentato la pressione. È stato evidente. A Pechino non potremo permetterci di avere questi cali perché le altre squadre giocano davvero bene".
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