"New York darà spettacolo"

D’Antoni è preoccupato per la schiena di Gallinari? "Ma no, ha solo bisogno di riposare. Ha giocato tanto e l’altro giorno è stato travolto dal "Trattore" Traylor uno da un quintale e mezzo. Una bella botta. A me Danilo è piaciuto, certi numeri li devi avere, non s’insegnano. E lui li ha".
Perché ha scelto New York? Sembrava fatta con Chicago.
"Semplici valutazioni: i Knicks hanno più ampi margini di miglioramento e mi piace l’idea di lavorare con Donnie Walsh. Infine ho pensato anche alle due città: ha vinto New York".
"Semplici valutazioni: i Knicks hanno più ampi margini di miglioramento e mi piace l’idea di lavorare con Donnie Walsh. Infine ho pensato anche alle due città: ha vinto New York".
Pensa anche che alcuni giocatori dei Knicks si possano adattare più facilmente alla sua filosofia?
"Questa è una squadra con più talento di quello che la gente pensi. Crawford, Robinson, Curry sono molto bravi. Certo non c’è Steve Nash: insostituibile. Ma per eseguire le mie idee di attacco si possono percorrere anche altre strade. Sorprenderemo diversa gente. Possiamo diventare una squadra da playoff, chissà magari già da quest’anno".
"Questa è una squadra con più talento di quello che la gente pensi. Crawford, Robinson, Curry sono molto bravi. Certo non c’è Steve Nash: insostituibile. Ma per eseguire le mie idee di attacco si possono percorrere anche altre strade. Sorprenderemo diversa gente. Possiamo diventare una squadra da playoff, chissà magari già da quest’anno".
Dunque è molto ottimista sulla rinascita dei Knicks.
"Difficile fare peggio dell’anno scorso. Certo, qui ci sono tante aspettative e una pressione enorme. Ma sono convinto che nella passata stagione, New York abbia reso molto meno rispetto alla potenzialità dei suoi giocatori".
"Difficile fare peggio dell’anno scorso. Certo, qui ci sono tante aspettative e una pressione enorme. Ma sono convinto che nella passata stagione, New York abbia reso molto meno rispetto alla potenzialità dei suoi giocatori".
Sarà complicato insegnare la sua filosofia?
"Ci vorrà del tempo, non pretendo che i giocatori imparino subito. Con Phoenix fu diverso: mezza stagione per prepararci, poi l’arrivo di Steve Nash: per questo riuscimmo ad essere immediatamente vincenti".
"Ci vorrà del tempo, non pretendo che i giocatori imparino subito. Con Phoenix fu diverso: mezza stagione per prepararci, poi l’arrivo di Steve Nash: per questo riuscimmo ad essere immediatamente vincenti".
Perché ha deciso di lasciare Phoenix?
"Perché non eravamo più in sintonia e non sarei stato in grado di dare il cento per cento. In qualsiasi team, se non c’è più unità d’intenti non è possibile lavorare assieme. E siccome la società mi pagava tanti soldi, non mi è sembrato giusto continuare, anche per rispetto nei confronti dei miei giocatori".
"Perché non eravamo più in sintonia e non sarei stato in grado di dare il cento per cento. In qualsiasi team, se non c’è più unità d’intenti non è possibile lavorare assieme. E siccome la società mi pagava tanti soldi, non mi è sembrato giusto continuare, anche per rispetto nei confronti dei miei giocatori".
I Suns hanno dato spettacolo, ma non sono mai arrivati in finale e lei è stato criticato soprattutto per la difesa della sua squadra. Ha mai pensato di modificare il suo modo di giocare?
"Io non cambio. Le critiche vengono da gente che non capisce un cavolo. Mi spiace ma è così. La nostra difesa è sempre stata fra le prime dieci del campionato, abbiamo vinto una media di 58 partite a stagione per merito del nostro attacco. Abbiamo anche cercato di migliorarci dietro, ma non vedo perché dovrei cambiare il sistema".
"Io non cambio. Le critiche vengono da gente che non capisce un cavolo. Mi spiace ma è così. La nostra difesa è sempre stata fra le prime dieci del campionato, abbiamo vinto una media di 58 partite a stagione per merito del nostro attacco. Abbiamo anche cercato di migliorarci dietro, ma non vedo perché dovrei cambiare il sistema".
Ora si può dire: lei Shaquille O’Neal l’avrebbe lasciato a Miami?
"Non è vero, a me Shaq piace, è una forza. Certo con lui abbiamo dovuto cambiare qualcosa, ma non sono il tipo di allenatore cocciuto che sa fare le cose solo ed esclusivamente in un modo".
"Non è vero, a me Shaq piace, è una forza. Certo con lui abbiamo dovuto cambiare qualcosa, ma non sono il tipo di allenatore cocciuto che sa fare le cose solo ed esclusivamente in un modo".
Sembra che LeBron James pensi di venire ai Knicks nel 2010.
"Credo che scherzasse. Di lui non potrei neppure parlare. Chissà, magari fra due anni viene, ma io devo vincere subito".
"Credo che scherzasse. Di lui non potrei neppure parlare. Chissà, magari fra due anni viene, ma io devo vincere subito".
Adesso, però, lo allenerà all’Olimpiade. A Pechino le altre giocano per l’argento, giusto?
"Per noi, non sarà così facile: perché tutti si aspettano l’oro, se no parleranno di disastro. So che abbiamo acquisito la mentalità giusta, speriamo che non ci arrivi addosso la sfortuna".
"Per noi, non sarà così facile: perché tutti si aspettano l’oro, se no parleranno di disastro. So che abbiamo acquisito la mentalità giusta, speriamo che non ci arrivi addosso la sfortuna".
Bargnani ha un po’ deluso l’anno scorso, Lei l’ha seguito?
"Sono convinto che diventerà una forza della Nba. A volte succede che il secondo anno si trasformi in un campionato difficile. Ma Andrea ha grande talento e già questa stagione farà vedere il suo vero valore”.
"Sono convinto che diventerà una forza della Nba. A volte succede che il secondo anno si trasformi in un campionato difficile. Ma Andrea ha grande talento e già questa stagione farà vedere il suo vero valore”.
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