Valladolid nella bufera: "Campagna troppo sessista"

E' polemica in Spagna per la campagna abbonamenti della squadra castigliana, retrocessa quest'anno in seconda divisione. L'immagine di una sposa in posizione provocante ha scatenato la reazione indignata delle associazioni femministe: "Sembra una prostituta"
"L'altro campionato, nel bene e nel male". Lo slogan rende l'idea di una squadra che dopo tanti anni è retrocessa dalla massima serie alla seconda divisione. Come, appunto, il Valladolid. Che ha usato questo slogan per la sua nuova campagna abbonamenti. Accompagnando il tutto con l'immagine di una ragazza vestita da sposa, che tiene un pallone da basket sotto la sua scarpa col tacco. Un po' troppo provocante, per le associazioni femministe.
Pronta, infatti, è arrivata la reazione. "Se con lo slogan si voleva paragonare il rapporto con la squadra a un matrimonio, non ci siamo proprio. Più che una sposa, la ragazza della foto sembra una prostituta. Da quando in qua si mette una giacca bianca e un paio di scarpe nere? E' una campagna abbonamenti sessista". Così Marisol Morais, portavoce dell'Associazione Donne di Valladolid.
Dal club, tuttavia, la risposta non si è fatta attendere. "Noi non cambieremo la foto, anche perché è stata proprio una donna a curare l'aspetto creativo del tutto. Abbiamo ricevuto messaggi di apprezzamento da più del 90 per cento dei tifosi", ha detto un portavoce del Valladolid. Nel bene e nel male, sapeva che una foto così avrebbe fatto scalpore.
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