Seattle dice addio ai Sonics

La città dello stato di Washington trova l'accordo con il proprietario Clay Bennett per concedere il trasferimento della franchigia a Oklahoma City. Nelle casse comunali arrivano 75 milioni di dollari
Alla fine ha vinto il proprietario della franchigia Clay Bennett. I Sonics, infatti, hanno raggiunto con accordo con la città di Seattle e ora sono liberi di trasferirsi a Oklahoma City a partire dall’inizio del prossimo campionato. Una conclusione probabilmente inevitabile, nonostante i ricorsi e l’azione legale intentata della città di Seattle, ma resa vana dalla transazione che getta nello sconforto i tantissimi tifosi del glorioso club nello Stato di Washington. La franchigia dovrà pagare alla città 75 milioni di dollari, lascerà a Seattle il nome Supersonics e i colori di una squadra che può vantare una storia lunga 41 anni, ma raggiunge così il suo scopo: abbandonare la vecchia e poco funzionale KeyArena per raggiungere una città, Oklahoma City entusiasta di poter finalmente entrareo, dopo l’antipasto di un paio di stagioni fa quando ospitò gli Hornets del post Katrina, nel ricco e affascinante circo della Nba.
“Ce l’abbiamo fatta – dichiara il proprietario della franchigia Clay Bennett, cresciuto proprio a Oklahoma City – ci trasferiremo immediatamente. Voglio ringraziare lo staff tecnico e i giocatori che adesso finalmente possono pianificare il loro futuro. Siamo tutti molto contenti”. Bennett acquistò la franchigia da Howard Schultz, fondatore di Starbucks, nel 2006 per 350 milioni di dollari con l'intenzione di portare il basket Nba nella sua Oklahoma City. A rendere la mossa meno complicata ci si è messa anche la città di Seattle rifiutando qualsiasi progetto per costruire una nuova arena per i Sonics. Così Bennett ha prima ottenuto l’ok da parte di David Stern e degli altri proprietari Nba, poi attraverso i suoi legali è riuscito a dimostrare il disinteresse delle autorità cittadine nei confronti dei Sonics, rendendo praticamente scontato il trasloco.
Se Seattle piange, Oklahoma City naturalmente esulta. “Questo è un giorno straordinario per la città di Oklahoma City – commenta raggiante il sindaco Mick Cornett –, aspettavamo l’arrivo dei Sonics nel 2010 e poterli accogliere con due anni di anticipo è qualcosa di eccezionale”. Adesso diventerà complicato compilare il calendario per la Nba. I Sonics (che nella offseason cambieranno nome) fanno parte della NorthWest Division ma geograficamente la loro nuova destinazione si trova nel sud degli Stati Uniti. Le trasferte non saranno quindi semplicissime ma questo è l’ultimo dei problemi per Clay Bennett. Seattle, intanto, deve rassegnarsi al futuro senza Nba. Davvero un brutto colpo per i tantissimi tifosi dei Sonics.

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