L’Olympiacos fa sul serio

Dicono che le super squadre, quelle che fanno la storia di uno sport, comincino dallo spogliatoio, da una solida mentalità vincente. Ed i biancorossi, per andare sul sicuro, hanno messo subito in cassaforte le firme dei due vincenti per antonomasia dal basket europeo: Theo Papaloukas e Nikola Vujicic. Quattro Euroleghe in due, l’asse portante play-pivot a cui gli armatori proprietari del club del Pireo affideranno le chiavi e le sorti del quinetto ateniese. Il 31enne regista, proveniente dal CSKA di Ettore Messina, ha ricevuto il via libera dalla proprietà moscovita, che ha rispettato la promessa fatta al greco prima della scorsa stagione: vittoria in Europa in cambio della risoluzione del contratto. Detto, fatto. E ben fatto, già che Papaloukas non solo ha regalato all’Armata Rossa il massimo titolo continentale, ma si è laureato miglior assist-man e milgior “Arsenio Lupin” (leader in palle rubate) della storia della competizione, confermandosi nel quintetto ideale dell’Eurolega. Su Vujicic, invece, ogni commento è superfluo. Semplicemente il centro più dominante ed esperto d’Europa. A 30 anni lascia il Maccabi con lo zaino stracolmo di titoli, pronto a portare i suoi 211 centimetri di classe e strapotere fisico sul trono di Grecia.
Solo con Papaloukas e Vujicic basterebbe e avanzerebbe per considerare l’Olympiakos tra le prossime aspiranti al titolo di regina ellenica ed europea. Ma il mercato biancorosso non si ferma alle due superstar, anzi. Nei giorni scorsi sono arrivate le firme di Zoran Erceg, Michalis Pelekanos, Yotam Halperin e Ioannis Karathanasis. Grandi promesse e illustri ritorni per aggiungere classe anche alla panchina e per iniziare non solo un ciclo vincente, ma una vera e propria egemonia. Erceg (23 anni), nazionale serbo (ha disputato gli ultimi europei spagnoli), è salito alla ribalta con l’FMP, giunto a sorpresa fino alle semifinali di Uleb Cup. Arriva in Grecia con un curriculum da 14 punti e 5.5 rimbalzi in Uleb e 15.1 punti e 5.1 rimbalzi nella lega nazionale. Mica male per un rincalzo… Pelekanos torna in patria dopo l’esperienza al Real Madrid: sarà come sempre l’uomo tattico in difesa, oltre a prezioso jolly in fase d’attacco. Halperin, come Vujicic, sbarca al Pireo dal Maccabi. Per la guardia israeliana (196 cm e 24 anni) più di dieci punti a serata nell’ultima Eurolega. Infine Karathanasis, classe ‘91, è stato prelevato dall’Asteria Thessalonika. Ala scuola Panionios, campione europeo under 16, è considerato uno dei prospetti greci più interessanti degli ultimi anni.
Se l’Olympiakos fa sul serio, il Panathinaikos non sta certo a guardare. I Celtics d’Europa, dopo la conferma di Obradovic al timone, si sono proiettati sull’usato sicuro per tornare in auge dopo l’ultima stagione fallimentare a metà (scudetto in patria ma eliminazione prematura in Eurolega). Certo l’acquisto della 27enne guardia tiratrice Drew Nicholas, vecchia conoscenza italiana per il passato a Fabriano, Livorno e Treviso, sempre con più di 20 punti di media nel carniere. Proviene dall’Efes Pilsen, dove ha prodotto 16.5 punti e quasi tre assist a uscita. Vestirà in verde anche l’esterno 30enne Dusan Kecman, ormai ex del Partizan Belgrado (10.9 p., 5 r. e 2 ass. nell’ultima campagna europea). Viene da una stagione trionfale in Serbia, dove con il suo club si è assicurato Lega nazionale, Lega Adriatica e Coppa serba, oltre ai quarti di Eurolega persi al cardiopalma contro il TAU. Sempre dal Partizan arriva anche Nikola Pekovic (22 anni, 210 cm), che gli addetti ai lavori considerano tra i tre migliori pivot in circolazione a livello mondiale e sicuro primo giro futuro nella NBA. E’ esploso nella scorsa stagione con 16.4 punti e 6.9 rimbalzi.
Si spegne presto il sogno della Fortitudo di riportare a casa Basile. La guardia di Ruvo di Puglia ha rinnovato per un altro anno con il Barcellona (e opzione per il successivo a favore dei blaugrana). Scelta sorprendente se si considera che il Baso ha dovuto ridursi quasi un terzo lo stipendio per rimanere in Catalogna (le premesse erano peggiori e la Fortitudo offriva di più), che l’ex capitano della nazionale spiega così. “Avevo un debito con il Barça - dice Basile - e nonostante economicamente abbia perso qualcosa, ho voglia di dimostrare al club quello che valgo, dopo tre anni in cui non ho reso secondo le aspettative. Eppoi la Liga è un campionato superstimolante, in cui voglio continuare a mettermi alla prova”. In Italia qualcuno dovrebbe riflettere. A fondo.
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