Basket azzurro nel caos: sciopero?

Doveva essere un consiglio federale decisivo, per questo era stato convocato in maniera straordinaria, anche su sollecitazione del presidente del Coni, Gianni Petrucci. E invece, quello che si è tenuto oggi a Roma, e al quale hanno partecipato Federbasket, Lega e Giba, è stato un consiglio 'tampone', che non risolve e non scongiura la protesta dei giocatori della Nazionale di basket - convocati comunque per domani a Bormio, in vista delle qualificazioni europee - sulla convenzione relativa alla limitazione dei giocatori stranieri nel campionato di basket italiano.
La Giba (il sindacato dei giocatori italiani), presente al tavolo del Consiglio con il suo presidente Giuseppe Cassì e con il giocatore Matteo Soragna, contava su una presa di posizione forte della Federazione di Fausto Maifredi che, su queste questioni, è sovrana. La speranza era quella di riuscire a cancellare la nuova convezione stipulata con la Lega (che prevede 5 italiani di formazione e un 'passaportato' e lascia invariato il tetto dei quattro extracomunitari) e ripristinare i termini del vecchio accordo che prevedeva, dalla prossima stagione, l'obbligo di schierare 6 italiani di formazione. Nulla di tutto questo è stato fatto, come ha spiegato al termine del consiglio, lo stesso presidente Maifredi: "E' stata una riunione dibattuta e abbiamo deciso per il 'congelamento' della nuova convenzione, perché crediamo che in essa ci siano degli aspetti postivi che non devono andare persi". "La trattativa con il Giba e la Lega di Serie A - ha proseguito - continuerà per trovare delle soluzioni condivise da tutti in vista del prossimo triennio. Entro il 27 settembre prossimo, però, si dovrà trovare un accordo. Se non si dovesse giungere a una soluzione, il Consiglio si è impegnato ad applicare, per quanto riguarda la stagione sportiva 2009/10, una soluzione tampone con le norme relative alla vecchia convenzione". In sostanza, per la prossima stagione, le regole rimarranno immutate (4 giocatori di formazione, 2 'passaportati', 4 extracomunitari e 2 comunitari) mentre, in caso di mancato accordo, il 2009 partirà con 6 giocatori di formazione (nessun 'passaportato') e sempre 4 extracomunitari. "E' un momento difficile, ma sono convinto che si possa programmare in maniera corretta il futuro, facendo tutti un passo indietro", ha concluso Maifredi che lunedì sarà a Bormio per parlare con i giocatori della Nazionale.
Meno possibilista è apparso l'avvocato Cassì che ha sottolineato come "questa battaglia è iniziata perché la gente è stufa di vedere partite senza nemmeno un giocatore italiano in campo. E' ora di parlare di impiego effettivo in campo e non più di semplice inserimento a referto". "La Giba - ha spiegato - chiede una riduzione degli stranieri e, il fatto che la federazione abbia fatto un passo indietro, dimostra come il blitz per la nuova convenzione fosse una mossa sbagliata".
"Visto che, nella prossima stagione le regale rimarranno le stesse - ha proseguito Cassì - ci aspettiamo un intervento più deciso nelle successive stagioni. Il numero degli extracomunitari dovrà ridursi da 4 a 3 e, perché questo avvenga, ci appelliamo anche al Coni".
In merito allo sciopero dei giocatori azzurri, il presidente della Giba ha dichiarato che "le concessioni avute in Consiglio sono state insufficienti, quindi si prosegue per la nostra strada. Domani a Bormio parlerò con i ragazzi e prenderemo le nostre decisioni. La nostra protesta, comunque - ha sottolineato Cassì - è verso la Federbasket, che non tutela gli interessi del movimento".
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