La protesta dei giocatori: "Non andiamo in Nazionale"

Clamorosa decisione del sindacato contro il rinnovo della convenzione tra Federazione e Lega, che non cambia il numero minimo di italiani a referto. "Interrompiamo l'attività con l'Italia a partire dal raduno del 18 luglio"
Clamorosa decisione della Giba, il sindacato dei giocatori di basket, che per protestare contro il rinnovo della convenzione tra Fip e Lega A, che prevede per la prossima stagione lo stesso numero minimo di giocatori italiani a referto, ha deciso di boicottare il raduno della nazionale A in vista delle qualificazioni europee di settembre. "I giocatori italiani - si legge nel comunicato Giba - riuniti in assemblea, pur considerando un onore ed un privilegio far parte della Nazionale, hanno deciso di interrompere ogni attività della stessa, a partire dal prossimo raduno del 18 luglio".
La protesta, che parla di clamoroso voltafaccia di Coni e Fip, sarebbe secondo la Giba "sofferta, ma inevitabile, indice del livello di frustrazione dei giocatori italiani, ormai costretti al ruolo di stranieri nel loro Paese da scelte federali assurde, mirate a soddisfare i mutevoli interessi dei club, e non ispirate da alcuna strategia di sviluppo del movimento". Già nelle scorse settimane il presidente del Coni Gianni Petrucci e il presidente federale Fausto Maifredi, assente per scelta da tutte le finali scudetto, avevano minacciato la linea dura con possibili squalifiche nel caso di rinuncia da parte dei giocatori alla convocazione in azzurro.
Contrariato il presidente di Lega Francesco Corrado: "Ho preso atto della decisione della Giba e ne riferirò in assemblea. Mi stupisco perché con le minacce non si arriva da nessuna parte. I giocatori sono tutti dipendenti delle società che pagano loro gli stipendi e devono rispettare i loro datori di lavoro".

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