Petrucci: sì a wild card e ranking in serie A

Il presidente del Comitato olimpico nazionale italiano (Coni) Gianni Petrucci dà la sua benedizione alla proposta di riforma dei campionati della Lega basket serie A, che prevede l’introduzione del concetto di wild card. «Rispetto alle proposte del passato, è importante che ci sia il riconoscimento del diritto sportivo: non abbiamo la maturità per un sistema senza retrocessioni come nella Nba», ha detto Petrucci facendo visita alla Monte Paschi Siena all’indomani della sconfitta nella semifinale d’Eurolega di venerdì contro il Maccabi Tel Aviv, oggi finalista con il Cska Mosca.
«Ho cambiato parere sulla riforma perché ci sono momenti storici in cui il basket, da sempre in sala d’attesa per spiccare il volo, ha bisogno di rivitalizzarsi. Per riuscirci deve ritornare nelle grandi città. Mancano tre o quattro grandi centri e il sistema delle wild card, che stabiliranno Lega basket serie A e Federazione italiana pallacanestro (Fip, ndr), ci permetterà di riconquistarle».
Il progetto prevede di mediare il sistema delle retrocessioni con un ranking stilato in base ai risultati degli ultimi anni. Tra le altre cose, un club nelle prime quattordici posizioni della graduatoria, pagando, può chiedere di non retrocedere. «Vedo una Lega basket serie A molto più propositiva. Questo è un buon segnale – ha detto Petrucci – perché abbiamo una Lega compatta e una Fip disponibile, il Coni la farà da spettatore».
Il presidente del Coni ha dato anche il proprio placet alla candidatura italiana per il Mondiale 2014 di pallacanestro in Italia. «L’organizzazione di un Mondiale di basket è seconda soltanto a quella del calcio – ha detto Petrucci –. Sono favorevole e penso che abbiamo grosse possibilità di poterlo organizzare».
Sulle minacce di sciopero dei giocatori italiani di pallacanestro, dopo il recente accordo tra Federbasket e Lega serie A sul numero di stranieri impiegabili nei prossimi anni, Petrucci ha aggiunto: «Non è che le altre squadre europee facciano poi giocare tanti giocatori del loro paese. Sono sempre stato un sostenitore di un maggiore spazio per gl’italiani, ma quello che si reclamizza poco è il progetto presentato dalla Lega che impiega tanti stranieri, ma che tira fuori i soldi impegnandosi a investire sui giocatori italiani. Un punto d’incontro ci sarà anche con loro, ma non a forza di sfide come fa l’Associazione giocatori (Giba, ndr)».

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