«Belinelli a Toronto? Sarebbe fantastico»

Il vicepresidente dei Raptors parla del futuro. «Marco da noi si troverebbe bene e avrebbe più spazio che a Golden State»
Un centro, un giocatore da venti punti a partita, ma soprattutto uomini capaci di difendere e di sacrificarsi per la squadra. Il vicepresidente dei Toronto Raptors Maurizio Gherardini parla della stagione appena passata e dei piani futuri che dovranno necessariamente portare a Toronto degli uomini in grado di rinforzare una squadra che finora non è mai stata in grado di superare il primo turno di playoff.
Cominciamo dalle note dolenti. Questa stagione è finita peggio di quella passata. Che cosa non ha funzionato?
«Direi che quest’anno ha fotografato alcuni limiti che eravamo ben consci di avere. Siamo arrivati ai playoff con un record che poteva essere di sicuro migliore. A mente fredda, giocando contro una squadra forte come Orlando, è mancato un livello di aggressività esasperato. Questa mancanza si è sentita soprattutto in gara uno e anche in gara due che, a mio avviso, è stata quella che ha deciso la serie».
Perdere all’ultimo tiro non è mai il massimo. I ragazzi forse si sono demotivati e hanno perso fiducia?
«Se ci fossimo portati sull’uno a uno sarebbe stato un altro discorso a Toronto. Invece abbiamo giocato bene gara tre ma in gara quattro ci siamo fatti sorprendere pur non giocando un cattivo basket. Siamo arrivati un po’ corti ai playoff. A questo aggiungiamo anche un pizzico di sfortuna ed è presto spiegato il quattro a uno finale».
Sam Mitchell è uno degli imputati principali di questo insuccesso. Sarà confermato la prossima stagione o arriverà Mike D’Antoni?
«A Mitchell è stato rinnovato il contratto lo scorso anno e mi sembra saggio proseguire il lavoro con lui anche per la prossima stagione. Un conto sono i rumors dei giornali e un conto è la vera sostanza dei fatti. Quindi non si muoverà da Toronto».
Quali sono stati i limiti e i difetti della squadra durante questa stagione?
«Diverse cose sono mancate e lavoreremo per migliorare la squadra. Abbiamo la necessità di rinforzarci sotto canestro e cercheremo un giocatore in grado di catturare rimbalzi e di darci un buon numero di punti. Con l’aiuto della fortuna recupereremo anche un uomo importante come Garbajosa, un giocatore fondamentale per noi».
La sua assenza quest’anno si è fatta davvero sentire…
«Proprio così e non smetterò mai di ripeterlo. Jorge avrebbe dato un equilibrio diverso alla squadra, senza dimenticare la sua grinta e la sua leadership in campo».
Garbajosa è un grande giocatore non ci sono dubbi. Ma forse serve qualcuno che abbia nelle mani venti punti per togliere un po’ di pressione su Bosh. È d’accordo?
«Guardando le grandi squadre in questi playoff, abbiamo capito che se si vuole eccellere bisogna almeno contare su due o tre stelle di altissimo livello. Lasciamo perdere Boston che può schierare tre fenomeni come Garnett, Pierce e Allen. Serve comunque gente in grado di togliere le castagne dal fuoco. Orlando ad esempio oltre Dwight Howard, ha Rashard Lewis e Hedo Turkoglu un giocatore che ormai riesce a garantire venti punti a partita. Ogni sera i Magic hanno tre giocatori da venti punti ciascuno in campo. Lo stesso dovremo fare noi».
Quali sono oltre a Bosh gli uomini da venti punti a partita?
«Credo che Bargnani possa diventare una delle nostre punte, un giocatore di riferimento per i Raptors. Deve solo rendersi conto del suo potenziale. Tutto qui».
Bargnani ha avuto parecchi problemi quest’anno. Secondo lei si riprenderà?
«La stagione di Andrea è stata in chiaroscuro e certamente irregolare. Ha avuto dei problemi fisici che lo hanno ostacolato e ha dovuto imparare a giocare in una nuova posizione. Quello che deve fare ora è completare il suo apprendimento tecnico e aumentare la sua forza. Le sue caratteristiche lo rendono un giocatore eclettico e il suo talento gli permette di giocare in più posizioni. Questa è la sua qualità maggiore e deve saperla sfruttare di più».
A dire il vero si è parlato di Bargnani come uno dei prossimi partenti. È vero?
«No, è uno dei punti di forza della nostra squadra sul quale vogliamo costruire e investire per il futuro».
TJ Ford invce andrà via?
«Diciamo che adesso è arrivato il momento di ragionare e capire nel dettaglio quali sono le operazioni possibili sul mercato. È prematuro però dare anticipazioni di ogni genere. Come detto durante le scelte andremo alla caccia di un lungo, poi vedremo».
Danilo Gallinari ha dato la disponibilità ai prossimi draft. È un giocatore che può fare al caso dei Raptors?
«Gallinari è un ottimo giocatore. Il problema è che quest’anno abbiamo la scelta numero 17 e a quel punto Gallinari sarà già stato scelto da qualche altro team».
Potreste fare qualche scambio per assicurarvi una posizione migliore ai draft?
«Possiamo certo, ma questo non significa che riusciremo a portare a casa Gallinari. Lo scorso anno abbiamo tentato di fare la stessa cosa per prendere Belinelli e poi non ci siamo riusciti».
Belinelli però non sta giocando a Golden State.
Ora fare un pensierino su di lui sembra più che lecito. Vi piacerebbe portarlo a Toronto e farlo giocare insieme a Bargnani?
«Belinelli è un giocatore di grande talento e può fare benissimo in Nba. Anche lui, come Andrea, ha il problema della forza. Sono convinto che si integrerebbe a meraviglia in una realtà come Toronto e potrebbe avere molte più possibilità rispetto a quelle che ha avuto a Golden State».

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