Arabia Saudita: Le donne del basket sognano le Olimmpiadi
L'Arabia Saudita è uno dei pochi Paesi che parteciperà alle prossime Olimpiadi di Pechino senza una delegazione femminile, nonostante le pressioni del Comitato Olimpico internazionale e la presenza nel Paese di atlete e squadre tutte al femminile. Come la Gedda United, squadra di basket formata soprattutto da studentesse e casalinghe, tra cui la nipote di Osama bin Laden, tutte impegnate in questi giorni nella preparazione per un torneo locale. Anche se il loro vero sogno sarebbe quello di competere a livello internazionale e rappresentatre il loro Paese all'estero. "Vogliamo raggiungere livelli olimpionici - dice al Washington Post Shatha Bakhsh, 21 anni, studentessa di legge - abbiamo grandi potenzialità, ma non la possibilità di dimostrarlo". In Arabia Saudita le ragazze non possono praticare attività sportive nelle scuole pubbliche, perchè considerate anti-islamiche, e le palestre sono state chiuse nei primi anni '90 e autorizzate solo se associate agli ospedali. "Mi sconvolge l'idea sostenuta dai genitori che fare sport è peccato per le ragazze - dice la fondatrice e capitano della Gedda United, Lina al Maeena - perchè privano le loro figlie di qualcosa di veramente positivo".
Il secondo capitano della squadra è Maha bin Laden, nipote di Osama bin Laden, che afferma di aver cominciato a sognare di diventare un'atleta olimpionica guardando i Giochi di Seoul del 1988. "Lo sport è la mia vita, la mia passione - dice bin Laden, 29 anni e una passione per l'atleta Usa Dwyane Wade, dei Miami Heat - ma molte persone qui pensano che lo sport sia solo per ragazzi".
A Gedda si contano oggi oltre una decina di squadre femminili di basket, con centinaia di ragazze iscritte. Alcune si allenano sotto la tutela di organizzazioni di solidarietà, altre nelle scuole private, ma ci sono anche squadre, come la Gedda United, che nonhanno l'autorizzazione delle autorità. Molte di queste ultime preferiscono mantenere un basso prifilo, rifiutando fotografie e interviste, non la Gedda United, che invece usa la visibilità per fare pressioni sulla Casa Reale per ottenere cambiamenti. "L'idea che le donne saudite facciano sport è inaccettabile per alcune persone - denuncia al Maeena - è questa la barriera che noi stiamo cercando di superare".
Il secondo capitano della squadra è Maha bin Laden, nipote di Osama bin Laden, che afferma di aver cominciato a sognare di diventare un'atleta olimpionica guardando i Giochi di Seoul del 1988. "Lo sport è la mia vita, la mia passione - dice bin Laden, 29 anni e una passione per l'atleta Usa Dwyane Wade, dei Miami Heat - ma molte persone qui pensano che lo sport sia solo per ragazzi".
A Gedda si contano oggi oltre una decina di squadre femminili di basket, con centinaia di ragazze iscritte. Alcune si allenano sotto la tutela di organizzazioni di solidarietà, altre nelle scuole private, ma ci sono anche squadre, come la Gedda United, che nonhanno l'autorizzazione delle autorità. Molte di queste ultime preferiscono mantenere un basso prifilo, rifiutando fotografie e interviste, non la Gedda United, che invece usa la visibilità per fare pressioni sulla Casa Reale per ottenere cambiamenti. "L'idea che le donne saudite facciano sport è inaccettabile per alcune persone - denuncia al Maeena - è questa la barriera che noi stiamo cercando di superare".
Commenti
Posta un commento