Abbiategrasso e la Cultura del "Non Sport"

Mi ero già ripromesso da tempo di scrivere queste righe sulla situazione dello sport nella mia città e della mia amata "pallacanestro", ora chiedo anche aiuto a tutti i lettori di questo blog, magari si scuoterà qualcosa.....grazie a tutti.
Non è nella mia natura polemizzare; ma personalmente sono veramente arrivato al limite ed ho intenzione di muovere qualcosa, non so cosa, non so nemmeno se quel qualcosa vuole realmente muoversi, ma sono stanco di accettare passivamente quello che ormai da tempo vivo facendo l’allenatore di pallacanestro ad Abbiategrasso.
Il problema è generale e non si tratta solo di basket perché il mio sfogo si riferisce ad una città di quasi 35 mila abitanti che sotto l’aspetto sportivo non decolla, latitando da anni in categorie che definire “poco gratificanti” è sicuramente un eufemismo.
Come Città manchiamo di “cultura sportiva”; l’imprenditoria locale sta a guardare, mentre la grossa fetta delle organizzazioni sportive sopravvive con la straziante situazione di far pareggiare i conti a fine anno (Post del 31/07/07), il tutto amplificato da un pacato “assenteismo” proprio da parte di quelle persone che si proclamano sostenitrici e che vogliono “arricchire e valorizzare” lo sport nella nostra città.
Il governo sportivo non è stato nel tempo e non è in grado di focalizzare gli sforzi nella direzione che una sana attività sportiva richiederebbe, senza cadere nella scelta dei soliti palliativi a volte anche eccessivamente costosi in un momento congiunturale negativo che ormai si protrae da tempo.
Esempi?
La prima “Notte Bianca dello Sport” e le varie giornate dello sport degli anni passati.
Abbiategrasso non ha la necessità di far conoscere lo sport; a questo ci pensano i media, che influenzano “la moda” del momento e riempiono più o meno i palazzetti, i campi e le palestre…..E’ lo sport “vincente” quello che polarizza i soldi degli sponsor, l’attenzione delle televisioni e che attira le masse, avvicinando le nuove generazioni ad una determinata disciplina (chi vince Europei, Mondiali ed Olimpiadi raccoglie i risultati anche a livello locale, perché i giovani si rivedono in quelle gesta ed in quelle vittorie).
Basti pensare al boom della pallavolo, generatosi con le vittorie della nazionale maschile di Velasco; della pallacanestro con l’argento alle Olimpiadi di Atene; oppure pensiamo all’esodo di molti giovani dal calcio dopo il caso “calciopoli”. Questi sono soli pochi esempi che ci dicono come è considerato lo sport e come lo sarà sempre.
Dicevamo delle giornate sportive.
Ad Abbiategrasso da anni sono stati proposti questi pomeriggi, dove le tante e diverse associazioni sportive, in vari luoghi della città, presentavano le loro attività, con esibizioni e piccoli tornei. Tutto ciò a cosa ha portato?
Gli sforzi, quelli veri, “devono” essere fatti per garantire che lo sport possa essere svolto nelle migliori condizioni possibili. Lo sport, in generale, assomiglia molto alla vita e di conseguenza non sempre ha aspetti educativi, formativi e quindi totalmente positivi..
Qualsiasi cosa può essere positiva e/o negativa - quindi anche lo sport - ma dipende da come la si fa: se si fa bene è positiva, se si fa male è negativa o almeno molto probabilmente può rivelarsi tale.
Il concetto fondamentale è che l’accesso ad esso deve essere garantito a tutti per una ragione ben precisa…..lo sport è uno strumento eccezionale e realizza quello che i filosofi chiamano “benefici fondamentali” e tra questi ci sono la salute fisica e mentale, il divertimento e la socializzazione.
Queste condizioni, dal mio personale punto di vista, ad oggi non sono garantite da e ad Abbiategrasso, soprattutto perché viene a mancare lo strumento sulla quale si poggia lo sport, ed in particolare lo sport che amo e che cerco d’insegnare e di far amare a mia volta ai ragazzi della mia società: la struttura.
Le strutture esistenti oltre ad essere sature, costringendoci ad operare in orari veramente poco accessibili, risultano inadatte ed obsolete, senza considerare l’ormai scarsa funzionalità e le condizioni in cui si trovano (intonaci decadenti, porte divelte e mai riparate, mancanza di un impianto di riscaldamento adeguato, acqua costantemente fredda nelle docce, spogliatoi angusti, pericolanti, dove mancano persino gli appendiabiti, insomma dove viene a mancare anche la più banale manutenzione). Consideriamo inoltre che l’utilizzo viene costantemente limitato dalle “normali” necessità comunali, (ad es. le festività da calendario ;elezioni).
Il malessere, ormai tramutato in rassegnazione, aumenta quando si gioca in trasferta, magari nei piccoli comuni della zona e ci si chiede il perché Abbiategrasso debba essere così diversa, il perché non si possa adoperarsi nel trovare una soluzione analoga; cosa ci manca come città per avere una “casa” che possa garantire uno sviluppo sportivo ma anche economico, visto che perché anche l’immagine oggi assume sempre maggiore importanza?
Forse sarebbe ora d’investire gli sforzi economici, verso quella direzione, altrimenti continueremo ad avere giovani che praticano uno sport - credo che non mancheranno mai - , ma uno sport di scarsa levatura che non permetterà mai di far nascere una stagione dello sport di qualità e di cultura nella nostra città che ha moltissime potenzialità inesplose.
Spero che questo post indirizzato verso alcuni canali locali, e magari con l’aiuto di qualche mio affezionato lettore, possa pungere nell’orgoglio qualche personaggio politico di rilevanza stimolandolo a ripensare la politica sportiva. Mi auguro che collettivamente ci si renda effettivamente conto che in Abbiategrasso esistono delle lacune che possono e devono essere colmate. La speranza, forse vana, è quella che si crei finalmente un tavolo di discussione, con commensali attenti a migliorare la qualità sportiva locale in modo che le tante parole e promesse sprecate nel tempo, diventino qualcosa di concreto.
Siamo realmente arrivati al limite, un limite che vede sprecato il sacrificio quotidiano di tante persone - il più delle volte sottopagate, se non addirittura volontarie - che amano e cercano di far amare uno sport ai giovani della propria città. Questo è un appello affinché la città dormiente, o impegnata su altri temi, focalizzi l’attenzione sugli strumenti necessari per permettere ai giovani e non di fare la propria attività sportiva in condizioni adeguate. Abbiamo un bacino enorme, non disperdiamolo. Se così non fosse, e spero di sbagliarmi, non sorprendiamoci se fra poco tempo i nostri impianti si svuoteranno di praticanti che cercheranno altri lidi più certi e comodi.

Le Foto della "nostra" Palestra

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