Porter, vincere senza un braccio
Nell'ultima partita ha segnato 16 punti dei 50 della sua squadra che si è qualificata per i playoff. No, non stiamo parlando di una partita Nba a bassissimo punteggio, ma della prestazione di Porter Ellett, teenager dello Utah con la passione per lo sport. Una di quelle storie che piace moltissimo all'America degli "Yes, we can" ma che meriterebbe una cassa di risonanza infinitamente superiore alle mille storie gossippare che inchiostrano i media europei.
Porter nasce destrorso ma ha perso l'uso del suo braccio destro quando aveva 4 anni in un incidente e recentemente gli è stato amputato definitivamente. Il suo handicap non ha mai rallentato la sua voglia di emergere nello sport e ora le sue prestazioni lasciano tutti a bocca aperta: è l'MVP della Division 1A dello Utah di baseball, ha portato la squadra di basket ai playoff e corre anche la staffetta 4x400.
Per spiegare i suoi exploit alla Wayne High School di Bicknell il ragazzo usa queste semplici parole: "Volevo solo evitare di essere scelto per ultimo quando formavano le squadre". Invece è diventato uno dei migliori, come sottolinea il suo allenatore: "Nessuno lo considera una persona disabile, anzi ha un'etica del lavoro che pochi altri ragazzi hanno alla sua età ed è il leader naturale della nostra squadra".
Lo scetticismo intorno a lui è una costante di ogni partita lontana dalle mura amiche: "Quando entro nei palazzetti la gente mormora e non si capacitano del fatto che io possa anche solo giocare. Poi inizio a segnare canestri e si zittiscono improvvisamente". E' stupefacente vederlo muoversi con grandissima leggiadria in campo, tirare con la mano sinistra senza la destra d'appoggio. "Amazing" è l'aggettivo più inflazionato quando vedono la sua efficace battuta con la mazza da baseball in mano.
Forse tutto si spiega con la sua frase preferita: "Affronta la tua prova più grande con il tuo sorriso più grande". Chapeau piccolo, grande campione.
Porter nasce destrorso ma ha perso l'uso del suo braccio destro quando aveva 4 anni in un incidente e recentemente gli è stato amputato definitivamente. Il suo handicap non ha mai rallentato la sua voglia di emergere nello sport e ora le sue prestazioni lasciano tutti a bocca aperta: è l'MVP della Division 1A dello Utah di baseball, ha portato la squadra di basket ai playoff e corre anche la staffetta 4x400.
Per spiegare i suoi exploit alla Wayne High School di Bicknell il ragazzo usa queste semplici parole: "Volevo solo evitare di essere scelto per ultimo quando formavano le squadre". Invece è diventato uno dei migliori, come sottolinea il suo allenatore: "Nessuno lo considera una persona disabile, anzi ha un'etica del lavoro che pochi altri ragazzi hanno alla sua età ed è il leader naturale della nostra squadra".
Lo scetticismo intorno a lui è una costante di ogni partita lontana dalle mura amiche: "Quando entro nei palazzetti la gente mormora e non si capacitano del fatto che io possa anche solo giocare. Poi inizio a segnare canestri e si zittiscono improvvisamente". E' stupefacente vederlo muoversi con grandissima leggiadria in campo, tirare con la mano sinistra senza la destra d'appoggio. "Amazing" è l'aggettivo più inflazionato quando vedono la sua efficace battuta con la mazza da baseball in mano.
Forse tutto si spiega con la sua frase preferita: "Affronta la tua prova più grande con il tuo sorriso più grande". Chapeau piccolo, grande campione.
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