Braves e palla a spicchi: L'altra faccia dell'Ncaa

Da "La Gazzetta dello Sport" di Alessandro Ruta
La storia della squadra di Alcorn State, uno dei college meno famosi del campionato universitario statunitense. Budget ridotto all'osso, poche vittorie (3 su 24), allenatore-insegnante e giocatori-autisti per risparmiare sui costi
Si chiamano Braves, e forse non a caso, i ragazzi dell'università di Alcorn State. 'Coraggiosi', perché a differenza di molte altre squadre del campionato Ncaa, continuano imperterriti a giocare, nonostante le evidenti difficoltà logistiche. Su 339 atenei partecipanti ai campionati universitari di pallacanestro, il budget dei Braves è il terz'ultimo; tanto per fare un paragone, i Florida Gators con dieci milioni di dollari all'anno provvedono a un solo atleta. Bene, dividete per tre la cifra appena citata e avrete, spicciolo più, spicciolo meno, i soldi a disposizione per tutti i Braves. POESIE DA VIAGGIO - Da Lorman, Mississippi, profondo sud degli Stati Uniti, dove ha sede l'ateneo, i ragazzi di Alcorn State si muovono sempre e solo in pullman. Aerei? Manco a parlarne. Anzi, il più delle volte alla guida del mezzo si mette uno studente, per risparmiare qualche soldo. Durante le trasferte, a bordo, non si dorme e non si ascolta musica. Si recitano poesie, a seconda dei gusti dei giocatori. L'allenatore Samuel West (che guadagna 25 mila dollari l'anno), poi, deve fare anche da insegnante; così a rotazione interroga i ragazzi sulla storia afro-americana. Ogni viaggio diventa una visita culturale. "Si gioca contro Alabama State? Perfetto, allora andiamo a vedere il Martin Luther King Museum". Coach e maestro. Per le cene, infine, c'è un solo rimedio: McDonald's.POCHI RISULTATI - Non che agli allenamenti vada meglio. Gli ascensori non funzionano, e su otto docce negli spogliatoi, solo due hanno l'acqua calda. Lo staff tecnico, a parte i giocatori e coach West, consiste solo in un vice-allenatore. Stop. E' dunque impossibile, come dire, migliorare la squadra con questi mezzi. I risultati sul campo, inevitabilmente, ne risentono. Su 24 partite disputate fin qui nella Southwestern Athletic Conference (Swac), i Braves ne hanno vinte appena tre di cui due al supplementare. L'ultima, un mese fa. Ben altro ruolino di marcia rispetto agli Anni 70 e 80, quando Alcorn State era, tra le cosiddette Hbcu (le università storicamente per studenti afro-americani) sicuramente la più forte, grazie al lavoro del leggendario allenatore Davey Whitney a cui è stato dedicato l'impianto da 7000 posti dove giocano i Braves. Anzi, più che forte: la prima Hbcu a superare il primo turno a un torneo Ncaa, nel 1980. DISINCANTO E ONORE - Tra gli studenti di Alcorn State, quasi nessuno ha raggiunto livelli eccelsi nella pallacanestro. Tranne uno: Larry Smith, per 13 anni allenatore nella Nba, e vice di Rudy Tomjanovich ai tempi dei Rockets due volte campioni. E' andata meglio in altri campi. Steve McNair e Donald Driver, stelle della Nfl, hanno vestito la maglia dei Braves, seppur quella di football che è la grande passione nell'ateneo. In ambito cinematografico, poi, ha fatto carriera Michael Clarke Duncan, gigantesco protagonista del "Miglio verde". Ma torniamo al basket, ai giocatori attuali di Alcorn State, che possono solo sognare il 'torneo Ncaa. Per loro la "March madness", la follia di marzo, che accompagna il campionato più seguito degli Stati Uniti, rimane un miraggio. "Non abbiamo grandi mezzi a disposizione, è vero; però siamo orgogliosi di noi stessi - dice la guardia Jumane Reed -. Da sempre c'è stato un Davide che ha sconfitto Golia. Guardate al dottor King". Martin Luther, ovviamente. Il coraggio, si vede, non manca.
Appunto personale sull'articolo:
Leggendo l'articolo ho notato (vedi rosso) le cifre che il giornalista Alessandro Ruta ha inserito per sottolineare la differenza tra un college di alto livello e i "Braves" descritti in seguito e ho fatto solo 2 conticini.....10 milioni di dollari, diviso 3 fa 3milioni e 333mila periodico, significa circa, al cambio di qualche giorno fa 2,36milioni di €uro.....da qui la domanda.....il buon Ruta, farebbe meglio a farsi un giretto tra le piccole e medie società della nostra penisola, così potrebbe rendersi conto di quante , con quella cifra, tirerebbero un bel gran sospiro di sollievo!!!!!!

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