Anche Hollywood va a canestro

E' la lega di pallacanestro più esclusiva dopo la vera e propria National Basketball Association. Nell'Nba Entertainment League figurano 16 squadre. Qualche nome? Leonardo Di Caprio, Jamie Foxx, Adam Sandler, Ashton Kutcher, Tobey Maguire e Will Ferrell
Si chiama Nba Entertainment League ed è la lega di pallacanestro più esclusiva dopo la vera e propria National Basketball Association. Proprio come la sorella maggiore propone roster estremamente talentuosi, con stelle di fama planetaria. Ma se nel caso della Nba, che detiene la proprietà della NbaE League, si tratta dei più forti cestisti del mondo, la Lega che ha sede a Los Angeles propone invece cantanti, attori e celebrità legate al mondo dello spettacolo.
16 SQUADRE - Non è un semplice torneo tra gente famosa, ma una lega vera e propria nella quale non c’è nulla di improvvisato. C’è un commissioner, Shane Duffy, che ha addirittura più potere di Davis Stern perché oltre a definire le regole, compone ogni anno i roster delle 16 squadre che si sfidano nella NbaE. Tutte le gare si svolgono in una località segreta, una palestra di Santa Monica nella quale durante le partite non vengono ammessi spettatori o giornalisti ma solamente ospiti dei giocatori, mentre le finali vanno in scena al Forum, la vecchia casa dei Lakers.
ANCHE DI CAPRIO - C’è anche un All Star Game che viene disputato proprio durante l’All Star Game Weekend della Nba. I giocatori vengono suddivisi in 16 squadre che adottano i nomi e i colori delle franchigie Nba. Duffy e il suo staff fanno il resto, organizzando un torneo così allettante tra le celebrità di Hollywood da avere una lunghissima lista d’attesa. Chi ha la fortuna di riuscire a entrare nella segretissima palestra di Santa Monica può assistere alle gesta cestistiche di attori celebri come Leonardo Di Caprio, Jamie Foxx, Adam Sandler, Ashton Kutcher, “Spiderman” Tobey Maguire o del divertentissimo Will Ferrell al quale in questa stagione è stato assegnato il numero 23, quello di un certo LeBron James, nella squadra dei Cavaliers.
PASSIONE - Ci sono anche cantanti, Justin Timberlake, che con il pallone in mano ci sa fare parecchio, su tutti, registi e produttori, ma la Nba preferisce non pubblicizzare troppo un prodotto che invece sarebbe davvero allettante per pubblico e media. “Vogliamo difendere la privacy delle celebrità – confessa il commissioner Shane Duffy – abbiamo alcuni sponsor ma cerchiamo comunque di mantenere un basso profilo”. I giocatori però alla Lega tengono parecchio. C’è chi chiede permessi speciali durante le riprese di un film per le partite o chi, come Q. Parker, il cantante del gruppo R&B “112”, vola dalla sua Atlanta a Los Angeles per ogni match. Alla passione d’altronde non si comanda.
16 SQUADRE - Non è un semplice torneo tra gente famosa, ma una lega vera e propria nella quale non c’è nulla di improvvisato. C’è un commissioner, Shane Duffy, che ha addirittura più potere di Davis Stern perché oltre a definire le regole, compone ogni anno i roster delle 16 squadre che si sfidano nella NbaE. Tutte le gare si svolgono in una località segreta, una palestra di Santa Monica nella quale durante le partite non vengono ammessi spettatori o giornalisti ma solamente ospiti dei giocatori, mentre le finali vanno in scena al Forum, la vecchia casa dei Lakers.
ANCHE DI CAPRIO - C’è anche un All Star Game che viene disputato proprio durante l’All Star Game Weekend della Nba. I giocatori vengono suddivisi in 16 squadre che adottano i nomi e i colori delle franchigie Nba. Duffy e il suo staff fanno il resto, organizzando un torneo così allettante tra le celebrità di Hollywood da avere una lunghissima lista d’attesa. Chi ha la fortuna di riuscire a entrare nella segretissima palestra di Santa Monica può assistere alle gesta cestistiche di attori celebri come Leonardo Di Caprio, Jamie Foxx, Adam Sandler, Ashton Kutcher, “Spiderman” Tobey Maguire o del divertentissimo Will Ferrell al quale in questa stagione è stato assegnato il numero 23, quello di un certo LeBron James, nella squadra dei Cavaliers.
PASSIONE - Ci sono anche cantanti, Justin Timberlake, che con il pallone in mano ci sa fare parecchio, su tutti, registi e produttori, ma la Nba preferisce non pubblicizzare troppo un prodotto che invece sarebbe davvero allettante per pubblico e media. “Vogliamo difendere la privacy delle celebrità – confessa il commissioner Shane Duffy – abbiamo alcuni sponsor ma cerchiamo comunque di mantenere un basso profilo”. I giocatori però alla Lega tengono parecchio. C’è chi chiede permessi speciali durante le riprese di un film per le partite o chi, come Q. Parker, il cantante del gruppo R&B “112”, vola dalla sua Atlanta a Los Angeles per ogni match. Alla passione d’altronde non si comanda.
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