Licenziato perché «bestemmiava»

Il club ha una storia «cattolica». Lui: «Una farsa per non pagarmi»
La Fortitudo Bologna invoca la giusta causa contro il tecnico Frates, esonerato due mesi fa. Ma il diretto interessato non ci sta
«Risibile», anzi «un polverone sollevato per non onorare un contratto»: l'avvocato Enrico Cassì usa con sicurezza questi termini per la più che singolare motivazione con cui la Fortitudo Bologna ha licenziato «per giusta causa» Fabrizio Frates, uno dei nomi illustri delle panchine del basket italiano: offese contro la divinità, ovvero bestemmie.
GIUSTA CAUSA - Una storia che ha fatto gran rumore non solo nella città che è da decenni la capitale del basket(l'altra squadra, la Virtus, ha vinto tutto ed è in testa al campionato) ma anche perché la Fortitudo ha un'antica matrice cattolica. Frates, che è anche nello staff tecnico della nazionale, è stato ingaggiato la scorsa estate dopo buoni campionati a Reggio Emilia ma è stato anche esonerato già a novembre per il deludente avvio in campionato e in Eurolega. Fin qui tutto normale o quasi, ma nei giorni scorsi c'è stata una lettera di addebito da parte della società per comportamenti lesivi dell'immagine della Fortitudo. E l'accusa fondamentale è quella sul linguaggio blasfemo. Sono seguite una controdeduzione del tecnico, che respingeva le accuse, e poi la lettera di licenziamento da parte della società. A decidere il tutto è stato Michele Martinelli, abruzzese, ex manager di Roseto, che in estate ha acquistato la Fortitudo, rivoluzionato la squadra e voluto fortemente Frates alla guida, salvo poi cacciarlo prima della scadenza naturale del contratto: un biennale fino al 2008.
IL MISTER ANNUNCIA QUERELE- «Nella pallacanestro italiana tutti conoscono Frates e sanno che persona è, forse non tutti conoscono ancora bene Martinelli», commenta Cassì. E se risultasse non vera o non provata l'accusa di bestemmiare nella conduzione della squadra? «Non escludiamo nulla sulle strade da percorrere per difendere prestigio e onorabilità di un allenatore che è stimato da tutti». Dal canto suo Martinelli ha fatto sapere che parlerà solo «nelle sedi opportune» e non vuole commentare neppure monsignor Ernesto Vecchi, vescovo vicario di Bologna: «So che la Fortitudo è di origine nostra, ma il problema è complesso, non voglio cavarmela con una battuta»

Commenti

Post più popolari