Ilyasov? Ilyasova? Ma chi è questo ragazzo?

Agosto 2002: Ersan Ilyasov, promettente giocatore del 1984 di nazionalità uzbeka scompare nel nulla. E' da qui cha ha inizio un incredibile giallo in salsa cestistica che attraversa 2 continenti, coinvolge 3 federazioni e diventa uno dei più spinosi casi della storia della Fiba. Una vera e propria spy-story dal finale incredbile.
John Grisham? No, molto di più. Quando la realtà supera abbondantemente la fantasia, quando entrano in gioco spie, governi, federazioni di tre paesi diversi, pesi politici e influenze esterne, ed il tutto per un ragazzino di 20 anni che ha il solo merito di aver la capacità di buttare una palla da mezzo chilo dentro un canestro meglio di altri, ecco che allora la storia merita di essere raccontata.
Ersan Ilyasova: è questo il nome del protagonista di questa autentica spy-story. A meno che non siate drogati di basket come chi scrive, il nome vi dirà nulla e lo avrete accolto con una bella scrollata di spalle e con l’occhio non certo vispo. Beh, rimanete su questi schermi, perché ne vale le pena.Partiamo dall’inizio. E’ il 7 agosto 2002, Arsen Ilyasov, ragazzo del 1984 con la passione per il basket, attraversa il confine tra l’Uzbekistan e la Turchia. C’è chi dice che lo faccia di nascosto ma poi spunterà un permesso valevole 15 giorni. Passato il periodo, come da prassi, la polizia uzbeka fa denuncia di scomparsa. Stranamente però non viene avviata nessuna indagine. Alcuni dokumenti, tra cui una foto del ragazzo, attesi dalla questura locale, non arrivano, e nessuno se ne preoccupa. Cosa che, in un paese con uno dei più alti tassi di criminalità al mondo, meraviglia poco.
Del ragazzo si perdono totalmente le tracce. Nessun parente denuncia l’accaduto, addirittura i genitori del ragazzo prima cambiano residenza, poi a loro volta scompaiono. Insomma tutti, ma proprio tutti, si scordano di Arsen Ilyasov.
Passa un mese. In uno dei centinaia di uffici pubblici della Turchia, il signor Semsettin Bulut va a chiedere un certificato per il proprio figlio più grande. Di lui non c’è nessuna traccia precedente; mai ne era stata denunciata la nascita. Viene fatto tutto sul momento: il figlio di Bulut viene registrato come Ersan Ilyasova nato il 15 maggio 1987 a , in Turchia. Stranamente viene immediatamente tesserato per il Ulkerspor, e da lì a pochi mesi diventa membro fisso della nazionale di basket under 20 turca.E’ proprio la convocazione in nazionale a scatenare il caso. In Uzbekistan qualcuno riconosce (o crede di riconoscere) il ragazzo. Ersan Ilyasova, prospetto del 1987 turco, non è altro che Arsen Ilyasov, ragazzo del 1984 scomparso poco tempo prima dall’Uzbekistan. La federazione Uzbeka si rivolge immediatamente alla Fiba: chiede che vengano fatte indagini immediate, offrendosi di occuparsene personalmente o, in caso contrario, che se ne occupino terzi. Stranamente la Fiba cede al potere politico della Turchia e affida le indagini proprio ai turchi. Quest’ultimi, con la scusa degli ennesimi ritardi burocratici, ritardano le indagini di due settimane. L'Uzbekistan teme che i servizi segreti turchi falsifichino o facciano sparire i pochi dokumenti rimasti.E la paura non è infondata: quando i turchi iniziano l'inchiesta, di Arsen Ilyasov non si trova più nulla: né una foto, né un qualsiasi altro foglio certifichi le generalità del fanciullo. Addirittura la casa dove abitava risulta abbattuta! Insomma non si riesce quasinemmeno a provare l’esistenza di Arsen Ilyasov. Il problema si “aggrava” quando Ersan Ilyasova si dimostra davvero un prospetto assoluto. L’Nba se ne accorge e nel 2005 i Bucks lo scelgono col numero 36. La federazione uzbeka sentendosi derubata, alza la voce e pretende giustizia.
I Bucks, spaventati da tanto clamore e incerti se hanno scelto un giocatore del 1987 o del 1984, fanno rifugiare Ersan nella lega di sviluppo, più precisamente nei Tulsa66ers. La Fiba però si rifiuta di andare avanti con le indagini: decide arbitrariamente che Ersan Ilyasova è del 1987 ed è nato in Turchia. Insomma di Ilyasov non se ne deve più parlare, pena squalifiche e multe assortite.
Nell’estate del 2006 nei campionati europei under 20 affidati dalla Fiba alla Turchia (ma guarda un po’…) Ilyasova risulta il miglior giocatore assoluto. Qualcuno grida al fenomeno. Qualcuno pensa di essere di fronte al più grosso bluff della storia del basket. Chi avrà ragione?
John Grisham? No, molto di più. Quando la realtà supera abbondantemente la fantasia, quando entrano in gioco spie, governi, federazioni di tre paesi diversi, pesi politici e influenze esterne, ed il tutto per un ragazzino di 20 anni che ha il solo merito di aver la capacità di buttare una palla da mezzo chilo dentro un canestro meglio di altri, ecco che allora la storia merita di essere raccontata.
Ersan Ilyasova: è questo il nome del protagonista di questa autentica spy-story. A meno che non siate drogati di basket come chi scrive, il nome vi dirà nulla e lo avrete accolto con una bella scrollata di spalle e con l’occhio non certo vispo. Beh, rimanete su questi schermi, perché ne vale le pena.Partiamo dall’inizio. E’ il 7 agosto 2002, Arsen Ilyasov, ragazzo del 1984 con la passione per il basket, attraversa il confine tra l’Uzbekistan e la Turchia. C’è chi dice che lo faccia di nascosto ma poi spunterà un permesso valevole 15 giorni. Passato il periodo, come da prassi, la polizia uzbeka fa denuncia di scomparsa. Stranamente però non viene avviata nessuna indagine. Alcuni dokumenti, tra cui una foto del ragazzo, attesi dalla questura locale, non arrivano, e nessuno se ne preoccupa. Cosa che, in un paese con uno dei più alti tassi di criminalità al mondo, meraviglia poco.
Del ragazzo si perdono totalmente le tracce. Nessun parente denuncia l’accaduto, addirittura i genitori del ragazzo prima cambiano residenza, poi a loro volta scompaiono. Insomma tutti, ma proprio tutti, si scordano di Arsen Ilyasov.
Passa un mese. In uno dei centinaia di uffici pubblici della Turchia, il signor Semsettin Bulut va a chiedere un certificato per il proprio figlio più grande. Di lui non c’è nessuna traccia precedente; mai ne era stata denunciata la nascita. Viene fatto tutto sul momento: il figlio di Bulut viene registrato come Ersan Ilyasova nato il 15 maggio 1987 a , in Turchia. Stranamente viene immediatamente tesserato per il Ulkerspor, e da lì a pochi mesi diventa membro fisso della nazionale di basket under 20 turca.E’ proprio la convocazione in nazionale a scatenare il caso. In Uzbekistan qualcuno riconosce (o crede di riconoscere) il ragazzo. Ersan Ilyasova, prospetto del 1987 turco, non è altro che Arsen Ilyasov, ragazzo del 1984 scomparso poco tempo prima dall’Uzbekistan. La federazione Uzbeka si rivolge immediatamente alla Fiba: chiede che vengano fatte indagini immediate, offrendosi di occuparsene personalmente o, in caso contrario, che se ne occupino terzi. Stranamente la Fiba cede al potere politico della Turchia e affida le indagini proprio ai turchi. Quest’ultimi, con la scusa degli ennesimi ritardi burocratici, ritardano le indagini di due settimane. L'Uzbekistan teme che i servizi segreti turchi falsifichino o facciano sparire i pochi dokumenti rimasti.E la paura non è infondata: quando i turchi iniziano l'inchiesta, di Arsen Ilyasov non si trova più nulla: né una foto, né un qualsiasi altro foglio certifichi le generalità del fanciullo. Addirittura la casa dove abitava risulta abbattuta! Insomma non si riesce quasinemmeno a provare l’esistenza di Arsen Ilyasov. Il problema si “aggrava” quando Ersan Ilyasova si dimostra davvero un prospetto assoluto. L’Nba se ne accorge e nel 2005 i Bucks lo scelgono col numero 36. La federazione uzbeka sentendosi derubata, alza la voce e pretende giustizia.
I Bucks, spaventati da tanto clamore e incerti se hanno scelto un giocatore del 1987 o del 1984, fanno rifugiare Ersan nella lega di sviluppo, più precisamente nei Tulsa66ers. La Fiba però si rifiuta di andare avanti con le indagini: decide arbitrariamente che Ersan Ilyasova è del 1987 ed è nato in Turchia. Insomma di Ilyasov non se ne deve più parlare, pena squalifiche e multe assortite.
Nell’estate del 2006 nei campionati europei under 20 affidati dalla Fiba alla Turchia (ma guarda un po’…) Ilyasova risulta il miglior giocatore assoluto. Qualcuno grida al fenomeno. Qualcuno pensa di essere di fronte al più grosso bluff della storia del basket. Chi avrà ragione?
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