Daniel Hackett, play azzurro del futuro?

Quando gli occhi si riempiono di speranza ipotizzando una nazionale del futuro staricca di talento, con Bargnani, Marco Belinelli, Danilo Gallinari più Gigi Datome e Luca Vitali (un Coldebella di due metri veri con un tiro da fuori devastante: gioca a Montegranaro), ci si domanda sempre dove troveremo un playmaker che comandi tutto questo talento. Può darsi che stia nascendo a Treviso, dove la squadra juniores conta su un ragazzino, Roberto Rullo, 16 anni, che è considerato una specie di Petrovic in miniatura. Ma senza esagerare con le scommesse sul futuro, senza andare a scomodare i talenti del '91 e '92, altre annate secondo gli esperti molto promettenti, è opportuno rivolgere gli sguardi oltre oceano. La scorsa settimana ha debuttato a Southern California, università di vocazione non certo cestistica ma di ottimo livello, che affronta avversarie del primo livello nella propria conference, la risposta - si spera - ai nostri quesiti: Daniel Hackett. Hackett (foto) ha 19 anni, è il figlio di Rudy Hackett che ha giocato per anni in Italia a Forlì, Reggio Emilia, Livorno, Porto San Giorgio e da noi aveva cominciato ad allenare senza troppa fortuna. Fin qui nulla di diverso, il mondo è ovviamente pieno di taentuosi figli di ex giocatori del nostro campionato da Kobe Bryant in giù. Ma Daniel è nato a Forlimpopoli, la madre è italiana, ha imparato a giocare a Pesaro, ha vissuto in Italia fino a tre anni fa, considera l'italiano la sua prima lingua ed è a tutti gli effetti un italo-americano più italiano che americano. Tre anni fa decise di trasferirsi in America sognando la NBA. Il padre è andato con lui e oggi lavora nello staff tecnico di Southern California. Il giovane Hackett doveva fare un ultimo anno di high school ma siccome era avanti con gli studi ha accelerato per completarli la scorsa estate, guadagnare un anno ed esordire nel college basketball in anticipo. Su questa scelta hanno pesato anche le pressioni del suo attuale allenatore, Tim Floyd (quello che sostituì Phil Jackson ai Chicago Bulls dopo i sei titoli dell'era Jordan per chi ricorda...) che all'improvviso si era trovato senza il suo playmaker titolare, Ryan Francis, ucciso in una sparatoria di cui era estraneo testimone in Louisiana, a casa sua. Hackett è 1.95 ed è nato come guardia ma non essendo un grande atleta piuttosto un giocatore di classe cristallina, che capisce il gioco, maturo, completo può diventare un regista di alto livello. Questa trasformazione aumenta le sue possibilità di andare nella NBA ma favorisce anche la nazionale. Il debutto di Hackett è stato di quelli che di solito sono preludio a carriere memorabili: contro un'ottima South Carolina, nel nuovissimo impianto di Southern California interno al campus, il Galen Center, la sua squadra ha perso ma Hackett ha segnato 13 punti con sette rimbalzi. Pochi all'esordio a quei livelli sono in grado di fare altrettanto.

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