Da quando in qua i coreani giocano a basket?

Da BasketGround.it - articolo di Enrico Maria Corno
Eppure il campionato della Corea del Sud è assolutamente ben frequentato. Gli indigeni autoctoni crescono, in statura e qualità tecnica, e girano parecchi soldi per gli americani. E udite, udite… tutti gli stranieri (solo due per squadra) hanno un contratto a prezzo fisso e vengono draftati dopo una serie di tryout!
La lega KBL (che in questi giorni gioca l’All Star Game con una selezione mista che incontra quella omologa del campionato cinese. Una volta avveniva anche tra Italia e Spagna) ha appena deciso che nel prossimo campionato lo stipendio sarà di 25.000$ al mese per sette mesi, cioè 175.000 bigliettoni verdi totali. Insomma, mica male…
Ecco perché ogni tanto qualcuno dei “nostri” scompare al termine di un buon campionato per andare a guidare una Hyundai: vi siete mica chiesti che fine ha fatto Pervis Pasco, in fin dei conti uno dei centri più dominanti – uno degli ultimi pivot rimasti - dello scorso campionato? Gioca negli LG Sakers (produce i soliti 9 punti e 9 rimbalzi di media) insieme a Charles Minlend che solo un malato di NCAA può ricordare anni fa a St.John’s insieme a Malik Sealy. Lui, in Corea, ci ha passato buona parte della carriera e oggi che ne ha preso le misure segna ancora un quasi 28+10 alla tenera età di 35 anni. E Kebu Stewart, lo Shaquille della Brianza che ha fatto e disfatto i destini della Cantù dello scorso anno? 16+11 agli SK Knights.
Ci sono anche gli altri ex canturini Nate Johnson e Lou Roe che per anni ha guidato le classifiche di rendimento spagnole. Chris Burgess e soprattutto Pete Mickael hanno lasciato certe pesetas per certissimi won coreani.
Tra gli altri anche Tyrone Grant, indimenticato anfitrione della tarda ultima stagione milanese (18+9), il napoletano Dontae Jones (25+10) e il passaportabile Philip Ricci che, dopo una grande carriera a Oregon State (la stessa di Gary Payton), un anno in Spagna e un onorevole 14+8 nella NBDL viene selezionato dai Magic Wings (secondi in classifica, 20+8) e si ingozza di chapch’ae (spaghettini di amido con funghi, carne di manzo e cipolle. E salsa di soia, ovviamente). Insomma, gli americani del campionato coreano valgono quelli del campionato italiano.
Detto questo, riuscite ad immaginarvi la stessa faccenda in Italia? Beh, sì, quelli sulla trentina abbondante riescono a ricordare i campionati con due soli americani in campo (ma non ci sono i sindacati in Corea? Non c’è una legge panasiatica che permette la libera circolazione dei lavoratori indiani nelle fabbriche arabe e quella degli americani nelle squadre coreane?).
Anche qui potremmo fare a Settembre tutti una bella settimana di camp, summer league, tryout pre-draft (chiamateli come volete) e poi dopo si sceglie: in quanto ultima in classifica lo scorso anno (anzi, addirittura in LegaDue) la Legea avrebbe il diritto alla prima chiamata: “With the first pick in the 2007 Italian Legabasket draft, Scafati selected Dejan Bodiroga!”. Ovazione. Bodiroga a 175.000 euro? Come sarebbe Bodiroga al posto di Dimitri Lauwers?
Vabbè… “Montegranaro, con la seconda scelta assoluta, chiama Tyus Edney!”. Ma siamo sicuri che Edney sia davvero meglio del vecchio Childress? In effetti è difficile dirlo: ed è difficile anche essere certi del nome del miglior giocatore straniero del campionato di quest’anno. Chi è il numero uno? David Hawkins? Non è che sposti così tanto a Roma. Alvin Young? Ma se l’anno scorso giocava in Mozambico! Un senese? Beh, come ci diciamo sempre non è che siamo messi così bene tra tutti…
Comunque vi diamo per certo che l’anno prossimo Dejan Bodiroga non giocherà a Seul…

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