Earving Magic Johnson: combatto l'ignoranza

L'ex campione dei Lakers: «Non sono un superuomo, mi ha aiutato Dio» Johnson: «Da 15 anni sopravvivo al virus» La star del basket Usa dopo la scoperta della sieropositività ha dedicato la vita alle campagne anti-Aids: combatto l'ignoranza |
NEW YORK (Stati Uniti) — Per essere uno morto da dieci anni, non se la passa male. Sveglia alle 5.30 ogni mattina, pesi nella palestra di casa e qualche tiro a canestro per sgranchirsi e non perdere l'abitudine. Poi alle 8 è già in ufficio pronto alla sua battaglia quotidiana. Sono trascorsi esattamente 15 anni da quando Earving Magic Johnson, uno dei più grandi talenti del basket, si presentò di fronte alle telecamere per annunciare al mondo di essere sieropositivo. Lo disse tra le lacrime perché credeva di avere poco da vivere. Invece Magic, che oggi ha 47 anni, è ancora tra noi e, grazie al lavoro della scienza e ad una disciplina rigida, vive come una persona normale. Ora la sua fondazione, capace di raccogliere dieci milioni di dollari da destinare alla ricerca, lancia una monumentale campagna: «End Black Aids», è lo slogan.
La sua nuova campagna è indirizzata ai neri.
«Perché assieme ai latini sono l'etnia più colpita da questa malattia. Negli Usa i neri sono il 12% dell'intera popolazione, eppure il 50% dei sieropositivi nel paese è di colore. Purtroppo, nonostante gli sforzi, tra le minoranze c'è paura a scoprirsi. Dichiararsi gay comporta un'etichetta che in certi ambienti è insopportabile. Ma peggio è la situazione con gli eterosessuali, che prendono poche precauzioni perché si sentono in qualche modo al sicuro. Invece oggi l'Aids è certo un problema più grave tra gli etero che non tra i gay».
«Perché assieme ai latini sono l'etnia più colpita da questa malattia. Negli Usa i neri sono il 12% dell'intera popolazione, eppure il 50% dei sieropositivi nel paese è di colore. Purtroppo, nonostante gli sforzi, tra le minoranze c'è paura a scoprirsi. Dichiararsi gay comporta un'etichetta che in certi ambienti è insopportabile. Ma peggio è la situazione con gli eterosessuali, che prendono poche precauzioni perché si sentono in qualche modo al sicuro. Invece oggi l'Aids è certo un problema più grave tra gli etero che non tra i gay».
Quindici anni da sieropositivo. Quando si guarda indietro?
«Beh, stento a crederci. Nessuno aveva previsto che potessi essere ancora qui. Non solo: faccio sport, ho una vita piena, mi rendo utile agli altri. La medicina ha fatto grandi passi, io ci metto del mio con una vita molto sana. Mi dissero che se ero fortunato vivevo un altro anno, a esagerare cinque. Ma non mi sento un superuomo, sono solo benedetto dal cielo».
«Beh, stento a crederci. Nessuno aveva previsto che potessi essere ancora qui. Non solo: faccio sport, ho una vita piena, mi rendo utile agli altri. La medicina ha fatto grandi passi, io ci metto del mio con una vita molto sana. Mi dissero che se ero fortunato vivevo un altro anno, a esagerare cinque. Ma non mi sento un superuomo, sono solo benedetto dal cielo».
Momenti di sconforto?
«Non molti. Anzi, mi sento fortunato, questa è una missione per la vita. Lo devo soprattutto ad una persona, Elizabeth Glaser (moglie di Paul Glaser lo Starsky televisivo ndr). Quando stava per morire a causa di una trasfusione, mi disse che io ce l'avrei fatta e sarei stato di grande aiuto alla causa. Non posso tradirla».
«Non molti. Anzi, mi sento fortunato, questa è una missione per la vita. Lo devo soprattutto ad una persona, Elizabeth Glaser (moglie di Paul Glaser lo Starsky televisivo ndr). Quando stava per morire a causa di una trasfusione, mi disse che io ce l'avrei fatta e sarei stato di grande aiuto alla causa. Non posso tradirla».
L'avversario più difficile in questa sfida?
«Beh, facile. L'ignoranza. C'è ancora chi crede che giocando a basket si possa trasmettere il virus».
«Beh, facile. L'ignoranza. C'è ancora chi crede che giocando a basket si possa trasmettere il virus».
Riccardo Romani
01 dicembre 2006
ho messo il tuo post sul mio blog mi sembra giusto ricordarlo proprio oggi che è la giornata mondiale contro l'AIDS
RispondiElimina