Winterthur Barcellona - Philadelphia 76ers 104-99

Da BasketGround
La festa dei sedicimila di Barcellona
Una festa. Non uno show di globetrotters solo per divertirsi, ma una gara di gran spettacolo in una gran cornice con tutte le emozioni del basket europeo. Quando si riescono a unire così gli aspetti migliori della pallacanestro dei due lati dell'Atlantico, si può ben dire che un'iniziativa come questo Nba Europe Live Tour ha funzionato.
E pensare che a paragone col mondo americano, Barcellona-Philadelphia a un certo punto ha anche detto che il pubblico spagnolo non è così sportivo come viene dipinto dall'Italia. Anzi no, ha dimostrato che si può essere sportivi anche partecipando attivamente dagli spalti e facendosi sentire. Un piacere per gli occhi, i 16236 del Palau Sant Jordi, omaggiati perfino dalla bandiera catalana e quella spagnola sulle spalline delle maglie indossate per l'occasione dai Sixers. E il massimo si è toccato con la "pañolada" di fine terzo quarto, quando l'atteggiamento irritante degli arbitri sulla valutazione dei blocchi del Barcellona (sempre fallo) ha scatenato la reazione di tutto il palazzo. Quale? Tutti a sventolare in forma di protesta un fazzoletto bianco. Ma alla fine la soddisfazione di vedere i blaugrana superare una squadra Nba ha ripagato tutti. Alla grande.
Il cuore italiano della vittoria blaugrana
Prima di Lottomatica Roma- Phoenix Suns, l'Italia ha bussato giá a Barcellona colpi importanti alla porta della Nba. Per mano di Basile e Marconato. E pensare che la serata del capitano azzurro era cominciata malino: entrato dopo nove minuti, recupera un pallone a centrocampo, poi di là li ritorna la palla per la tripla, ma non tocca neppure il ferro. Va bene che pochi minuti dopo tocca nientedimeno che ad Iverson, però le premesse non sembravano delle migliori.
La bomba del 50-47 poco prima dell'intervallo ha il suo marchio, ma resta solo un episodio in una gara senza acuti. Almeno fino a cinque minuti dalla fine. Qui arrivano in sequenza una tripla, un tiro da fuori che con la linea a distanza normale sarebbe stata una bomba, e poi il fallo che frutta due liberi: un filotto di sette punti che strema Philadelphia. Poi il colpo di grazia: il gioco da quattro punti del Baso, una tripla delle sue con fallo subito, che a un minuto e mezzo dalla fine della partita, chiude il discorso.
Percorso inverso per Denis Marconato, una furia in avvio, dieci punti all'intervallo, oltre a essere l'unico a non far dilagare Webber, quando Ivanovic opta per il doppio pivot. Aggressivo quanto serve sui giochi a due anche molto alti di Philadelphia, Denis dà eccellente sostanza su entrambi i lati del campo. Poi quando si rivede dopo l'intervallo, la squadra accusa il colpo. Il fatto è che gli arbitri considerano sempre fallosi i suoi blocchi (e più tardi anche quelli dei suoi compagni): la squadra perde palla, lui perde fiducia, tutt'altro che tutelato. Ma tra i protagonisti della grande notte catalana c'è anche lui.
"E' stato bello vincerla - ha detto al termine il centro - perchè un successo così ci dà fiducia, pur sapendo che loro sono indietro nella preparazione. Veniamo da una partita in cui avevamo segnato 51 punti, questa partita ci è servita per riprendere ritmo". Consapevolezza condivisa da Basile: "Purtroppo sono partite che servono solo per il pubblico, si vedeva che Philadelphia non aveva molta voglia di giocare. Noi abbiamo giocato con intensità, aiutati dal fatto di essere liberi di testa in una partita così. Ma vincere, soprattutto contro avversari così importanti, fa sempre piacere. Certo, che se avessero giocato con intensitá da playoff, difficilmente sarebbe finita nella stessa maniera".
Conterà poco, ma a livello personale vincere una partita così e farlo da protagonisti è una soddisfazione. Soprattutto visto il periodo nero del Barça, il secondo anno di adattamento in Catalogna e le scorie dopo un'estate amara in azzurro su piano individuale. "Sì, una serata così vuol dire tanto", ammette Marconato. "E' sempre dura stare fuori, l'allenatore ha i suoi metodi, ma sono fiducioso perchè la squadra è costruita bene". La squadra ha dato un segnale chiaro, ora tutto passa da Ivanovic.
Barcellona, le voci dalla sala stampa
Sguardi ed atteggiamenti opposti, com'è ovvio, tra i protagonisti di Barcellona e 76ers che si sono presentati ai cronisti dopo la partita: Maurice Cheeks, Chris Webber e Sam Dalembert sono venuti a rappresentare la prima formazione NBA a perdere sul suolo europeo, ma a loro parziale discolpa "abbiamo solo cinque giorni di allenamento alle spalle - ha detto il coach - ed era difficile affrontare una squadra come il Barcellona, che ci ha messo un'intensità non da normale preseason".
"Bisogna rendere merito ai nostri avversari di stasera, che hanno saputo sfruttare le nostre lacune e mettere i tiri decisivi, muovendo bene la palla, tagliando bene dentro la nostra difesa, eseguendo bene i loro giochi. Il Barcellona ha fatto un'ottimo lavoro. Se è dura essere i primi a perdere in Europa? È dura sempre quando si perde, ma saremo pronti per la stagione. Com'è stata la nostra esperienza qui? A parte la partita tutto bene!", ha chiuso scherzando.
Gran protagonista dei suoi 76ers, Dalembert ha comunque mantenuto un basso profilo: "Faccio ciò che devo, difendere duro e lottare a rimbalzo. E quando, come stasera, ho la possibilità di rendermi utile segnando, non mi tiro indietro".
Molto soddisfatto, dal canto suo, Dusko Ivanovic: dopo un precampionato con tanti bassi e pochi alti, e la cocente sconfitta ad Alicante, il coach spera che "questa partita possa servire a darci maggiore fiducia in noi stessi ed a cambiare il ritmo con cui siamo partiti in questa stagione. È vero che abbiamo preparato questa partita, ma soprattutto pensando al campionato. È stata una vittoria importante perchè siamo i primi a battere una squadra NBA in casa, ed è stato bellissimo giocare nell'atmosfera del Palau Sant Jordi pieno di gente".
Tornando sui 51 punti segnati alla prima di campionato, rispetto alla bella prestazione offensiva contro Philadelphia, Ivanovic dice: "In ACB le difese sono molto più preparate e strutturate: stasera loro non erano al massimo tatticamente, hanno appena iniziato il loro training camp, perciò mi aspetto un'opposizione molto dura domenica contro Gran Canaria".
Fran Vazquez e Juan Carlos Navarro commentano anche loro in chiave ACB la vittoria su Philadelphia: "Questo successo deve servirci per darci più tranquillità e consapevolezza, e speriamo che già da domenica la musica cambi anche in campionato".
Sulla possibilità di vederli un giorno in NBA, se Navarro ha dichiarato di "pensare solo al Barcellona", Vazquez (prima scelta di Orlando nel 2005) è stato più possibilista: "Al termine dei quattro anni di contratto con il Barça, e se gioco sempre al livello di stasera, perchè no..."

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