Sassari: il basket scende in piazza

Senza palestre i settori giovanili sono bloccati.

Duemila i giovani coinvolti, forti accuse ai politici

Il basket sassarese sta per scendere in piazza e non è un modo di dire: l'intero movimento giovanile cestistico rischia di crollare perché la sua città non riesce a mettergli a disposizione degli impianti dove giocare.
E il basket sassarese ora alza la voce e minaccia proteste clamorose, con i 2000 baby-atleti e i loro genitori sotto le finestre di Palazzo Ducale e Provincia.
Il futuro del basket dovrebbe essere nelle mani di dirigenti appassionati e coach preparati, a Sassari è delegata a: dirigenti scolastici gelosi dei loro impianti, politici che non comprendono la gravità della questione, funzionari “scavalcati” che per ripicca bloccano le decisioni dei politici. Oltre agli umori dei bidelli divenuti ago della bilancia dello sport in palestra. E allora Monte Rosello, S.Orsola maschile e femminile, Dinamo Banco di Sardegna, Dinamo 2000, Basket 90, Torres, Robur, Don Bosco, Li Punti e Np Sassari in accordo con la Fip provinciale hanno sottoscritto un documento in attesa di una riunione tra Coni e assessorati prevista per oggi: “La carenza di impianti perdura da molti anni, si è acuita dopo la chiusura, per una ristrutturazione mai iniziata, delle piscine di Latte Dolce e - si legge - mette a rischio il regolare svolgimento della stagione per 2000 ragazzi. Dopo quasi 18 mesi la commissione costituita tra Comune, Provincia e Coni non è riuscita a porvi rimedio, a fronte di una esigenza stimata in oltre 220 turni di allenamento i club possono disporne di circa 80, alcuni in orari impossibili, al “Luca Simula”, Palasport, Coni, PalaSantoru e in alcuni istituti scolastici gentilmente concessi da alcuni dirigenti particolarmente illuminati come l'Itas e l'ottavo circolo. I comitati regionale e provinciale dopo un primo rinvio non possono garantire lo svolgimento dei tornei giovanili, peraltro obbligatori per C1, C2 e D maschile e B femminile, pena la retrocessione. Il censimento degli impianti scolastici disponibili e la loro ridistribuzione tra le federazioni si è arenato tra il disinteresse generale se non addirittura per l'ostracismo di solerti funzionari delle amministrazioni o dirigenti scolastici che senza alcuna motivazione hanno, di fatto, impedito il successo dell'operazione. Stanco delle promesse, il basket sassarese è sul piede di guerra e predispone iniziative anche clamorose. Dispiace soprattutto il palese disinteresse delle istituzioni e dei politici che nonostante rassicurazioni continue niente hanno concretamente fatto per risolvere l'emergenza”.

Commenti

  1. mio fratello ti potrebbe dire qualcosa sul basket in sardegna: ha giocato anche là.

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