Phila sorprende Phoenix

Al Nba Europe Live di Colonia, davanti a 15mila persone, i 76ers di Iverson battono i Suns di D'Antoni 103-100 e domani sfideranno in finale il Cska di Messina
Saranno i Philadelphia 76ers, vincitori 103-100 sui Phoenix Suns di Mike D'Antoni, a disputare la finale di Nba Europe Live. Una sfida, mercoledì alle 21, che avrebbe potuto avere forte sapore d'Italia e invece vedrà solo il Cska di Ettore Messina a tenere alta la bandiera del nostro campionato.
I SUNS CANTANO PO-PO-PO Steve Nash è un fenomeno del basket, dotato di grande carisma, ed è risaputo. Steve Nash è anche un grande appassionato di calcio ed è altrettanto risaputo. Ma che il suo hobby sfiorasse il fanatismo lo abbiamo scoperto poco prima dell'ingresso in campo dei Phoenix Suns. Tutti i ragazzi di D'Antoni, fuori dallo spogliatoio, nel corridoio che porta al campo, si riuniscono e cantano a squarciagola "Po-po-po", il ritornello di "Seven nation army" dei Whitestripes che ha accompagnato la magica cavalcata iridata degli azzurri in Germania. E se pensate che tutto sia nato dal tifo per l'Italia di Nash, grande amico di Alessandro Del Piero, avete centrato in pieno il bersaglio. Chissà come sarà contento il brasiliano Barbosa, amico di Kakà e riserva di Nash, di partecipare al coro...
SHOW INIZIALE Tra i proprietari Nba ci sarà anche un po' di malumore per qualche trasferta internazionale di troppo, ma 15.000 tifosi in delirio per una partita di preseason negli Stati Uniti non devono essere abituati a vederli spesso. E forse il clima di esaltazione collettiva ha aiutato ad offrire un avvio di gara da stropicciarsi gli occhi. Dopo 6' Phoenix conduce 22-15, ma sul taccuini trovano già posto 11 punti a testa di Marion e Iverson, che fanno a gara di magie, una schiacciata ai limiti dell'irreale di Iguodala e il ritorno sul parquet di Amare Stoudemire che, dopo una stagione vissuta quasi per intero ai box, è tornato in campo dopo 5'34" di gioco e ha fatto tremare tutti alla prima azione quando è scivolato e per un attimo è sembrato che il ginocchio potesse di nuovo tradirlo. A fine primo quarto siamo 34-28 con la solita Phoenix che tira prima di pensare eppure sfoggia un senso del gioco invidiabile. Sull'altro fronte Iverson strappa applausi a scena aperta, forse neanche ricorda la serata da incubo che due anni fa l'Italia di Pozzecco gli inflisse in amichevole sullo stesso parquet della Kölnarena.
IVERSON-WEBBER, CHE COPPIA Secondo periodo e, come d'abitudine, grosso spazio alle panchine: Phoenix senza Diaw e Marion sembra andare alla moviola mentre Cheeks pesca dalla panchina il rookie Carney e, soprattutto, l'attaccante scelto Kyle Korver per tornare a ridosso sul 39-37 (parziale 0-7). D'Antoni con un occhio guarda al punteggio e con l'altro si preoccupa di valutare le condizioni dei rientranti Thomas e Stoudemire. Al riposo i Suns conducono 61-52 con 20 punti di Marion e 23 di Iverson che diventano 32 se sommati a quelli di Webber, a riprova che il tandem più prolifico della Nba 2005-06 (53,2 punti a partita) è pronto a riprodurre grandi numeri.
IL FINALE E' DI PHILA Ripresa e Nash spinge i suoi avanti 70-54 mentre Phila è alle prese con l'enigma Dalembert ovvero un fisico e doti atletiche da urlo e mano fredda da incubo. Alla voce intensità i Sixers risultano non pervenuti e Phoenix arriva a +22 prima di tirare il fiato e chiudere il terzo periodo sull'89-75 con Barbosa e Bell a recitare a lungo da primi violini. Carney accende il turbo e con 10' da giocare c'è di nuovo partita: 89-82. Altri tre punti di Randolph e D'Antoni deve sbrinare Marion e Diaw. Con l'ex virtussino Rick Brunson in campo, Phila aggancia il pareggio di quota 91 a 5'40" dalla fine. Si entra negli ultimi 80 secondi sul 98 pari. Nash segna da due, Iguodala segna un libero, Nash sbaglia da fuori e Iguodala a 10" dalla fine infila in sospensione il tiro del 102-100. Il gioco decisivo vede Nash liberare Barbosa al tiro da 3: il brasiliano è libero, ma la conclusione si spegne sul ferro. Phila ha due liberi, ne trasforma una solo, ma anche il tiro della disperazione, ancora di Barbosa, non tocca il ferro. La beffa è servita.

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