Pesaro, missione di basket in Kosovo

Con sé, intanto, Bizzozi porterà 48 completini griffati Scavolini-Spar e i programmi tecnici approvati dal vice-presidente federale che ha contattato il club pesarese dopo aver letto su internet gli scopi del Programma Giovani: «Infatti quello che ci rende più orgogliosi è il fatto che abbiano apprezzato le finalità del progetto: la pallacanestro per noi resta un mezzo per far crescere bene i giovani e anche per manifestare la nostra solidarietà verso altri luoghi del mondo». Non a caso, in Camerun, funziona alla grande la «Scuola basket Shisong» che ha messo in piedi già quattro squadre e stipendia regolarmente due allenatori formati dalla Vuelle. Mentre i Bees, che collaborano al progetto, hanno mandato in Africa 200 completini che avranno fatto la felicità di tanti ragazzi ai quali Bizzozi e altri faranno di nuovo visita in febbraio. Una «missione» partita due anni fa col primo scambio in Eritrea, proseguita poi in Brasile, quindi in Niger. «Non nascondiamo comunque le finalità cestistiche che pure esistono e mi sembra normale: trovassimo un 14enne del Kosovo particolarmente futuribile, potremmo anche proporgli di venire a completare le giovanili da noi per avere la cittadinanza italiana».
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