Bianchini presenta la Lega Universitaria Basket

La Lub, Lega Universitaria Basket, non è più un’entità astratta. Lo ha assicurato il presidente Valerio Bianchini in una conferenza stampa tenuta domenica a Siena presso gli impianti del Cus, una tra le società fondatrice ed esempio tangibile, insieme alla Luiss di Roma, di come sia possibile mettere in campo a livelli competitivi (il Cus è arrivato secondo nel girone E di serie C1 e si appresta a disputare i play off promozione) una squadra composta esclusivamente di studenti universitari.
L’obiettivo finale è quello di creare anche in Italia un campionato universitario a livello nazionale come esiste già in Spagna e, ovviamente, negli Stati Uniti. Per il momento sono otto le università in Italia che hanno dato la loro disponibilità ma il numero delle adesioni è in netta crescita. “Il primo appuntamento – ha assicurato Valerio Bianchini – è fissato per la prima settimana di ottobre: un torneo a inviti in concomitanza con l’arrivo a Roma dei Phoenix Sun che comporterà una serie di avvenimenti legati al basket tra il nostro questo torneo universitario, sostenuto peraltro dal sindaco Veltroni. Oltre al Cus Siena e la Luiss di Roma ci sarà probabilmente la IUSM di Roma, vincitrice del torneo tra università romane che si è appena concluso (la IUSM ha battuto in finale Torvergata), e una selezione di Milano che potrebbe essere la Bocconi rinforzata da altri elementi di università milanesi oppure una rappresentativa della città lombarda. E in fase di realizzazione c’è anche il primo campionato nazionale da disputare tra dicembre e febbraio organizzato per conference con una finale nazionale”. Progetto ambizioso, quello della Lub, legato alla necessità di assicurare ai ragazzi un percorso di crescita sportiva parallelo a quello culturale. “Dopo le giovanili – spiega Bianchini – i ragazzi vengono proiettati o dentro un sistema professionistico (ma solo i più bravi), o semi professionistico (come la B e la C1), oppure celatamente professionistico come sono gli altri campionati. Questo significa che questi giovani se non sono forti e non hanno la possibilità di giocare in serie A devono fare una scelta: intraprendere gli studi universitari e vedere ridotta la possibilità di giocare ad un certo livello oppure, nonostante le prospettive non siano dorate, continuare a giocare rinunciando all’educazione universitaria. E questa è una contraddizione che alla fine determina un impoverimento dei nostri giocatori. L’obiettivo è quello di dare ai ragazzi che fanno sport la possibilità di giocare per altri tre quattro anni con le università seguendo un percorso di formazione culturale parallelo a quello sportivo. Come? Semplice: permettere ai ragazzi di giocare con la propria università fino al 21 anno di età quando saranno svincolati. A quel punto le società potranno scegliere giocatori giovani e liberi e a loro volta i ragazzi potranno scegliere se proseguire gli studi oppure terminare l’iter accademico ed in seguito dedicarsi al basket. Il nostro non vuole essere un campionato in competizione con la serie B o la C1 ma semplicemente un “campionato di formazione” per dare poi alle squadre non solo bravi giocatori ma anche uomini di cultura capaci di comprendere meglio quello che gli sta succedendo in torno e quindi in grado di fare scelte più responsabili”. I rapporti con le Federazione e Coni sono già ottimi. La Lub potrebbe diventare presto una realtà concreta nel panorama cestistico nazionale. “Devo ringraziare chi ha creduto in questo progetto – conclude Bianchini. Da Massimo Ceccotti (segretario della Lega), che mi ha dato un aiuto insostituibile, al presidente del Cus Francesco Pulitini e all’ex Rettore dell’Università di Siena Piero Tosi per il formidabile incoraggiamento”.

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