Sogni e canestri, torna il Grande Basket

Da LA STAMPAweb del 28/09/06 articolo di Emanuele Righi

I Mondiali che lasciano l’amaro in bocca, e molte stelle che salutano e se ne vanno in Usa, Spagna, Grecia. Sarà una verifica importante, per la nostra pallacanestro, il massimo campionato che sta per iniziare. Sulla carta il livello tecnico si è leggermente abbassato, ma l’equilibrio fra le tante pretendenti allo scudetto potrebbe aumentare la suspense e rendere la lotta più avvincente. Un pronostico è praticamente impossibile. Mai come in questa stagione diventa ostico ipotizzare le due finaliste che si giocheranno il tricolore a partire dal 13 giugno 2007.Già nella stagione passata, quella dei baci e abbracci a Basile, Marconato e Pozzecco, la pallacanestro italiana pareva dover patire l’addio a tanti campioni. Poi - Gherardini docet - Bargnani si è presentato con il numero uno di pettorale alla scelta del draft Nba. La verità probabilmente sta nel mezzo. Vero che in Italia mancano i campionissimi che si sono accaparrati la Spagna e la folle Grecia (che ospiterà la Final Four d’Eurolega ad Atene), ma da noi ci sono comunque concrete speranze fra i giovani e talenti puri, come l’Edney della Fortitudo, gradito ritorno, il Best della Virtus Bologna, uno che la Nba l’ha fatta da protagonista, e Tierre Brown che dovrà sostituire il fenomeno Greer a Napoli. Insomma, di gente elegante e coinvolgente appare essercene eccome. Questo solo per analizzare il settore playmaker. Spettacolo sì, allora, anche grazie a un equilibrio mai visto prima.
Sei squadre sei partono in prima fila: le metropoli Roma e Milano, l’entusiasmante Napoli, i campioni in carica di Treviso, la tradizionale Siena e quella Fortitudo che pareva spacciata, dopo l’uscita del magnate Seragnoli, ma che oggi si presenta con l’Oscar di squadra offensivamente più brasiliana. Ma non andranno dimenticate le classiche sorprese che potrebbero essere la Snaidero di Pancotto o quella Biella da tempo esempio di come si fanno le squadre di basket giocando con la calcolatrice per non sforare nemmeno di un euro budget risicati. Tornando alle ipotetiche big, è una prima fila trafficata e di difficile lettura. Dal talento di Belinelli, ormai promessa mantenuta, all’esplosione di Datome. C’è il rebus Djordjevic da capo allenatore sotto la Madonnina, oppure la nuova scommessa fatta da Jasmin Repesa in una piazza come Roma. Già. La Toti Band che ancora non è completa e che, se non fa in fretta ad abbandonare le domande sul perché Belinelli non sia arrivato, rischia di vedersi soffiare tante opzioni. Napoli, intanto, ha molto per essere protagonista. Bucchi è coach prontissimo per grandi traguardi, come ha dimostrato vincendo la Coppa Italia e facendo soffrire terribilmente la Fortitudo nella passata semifinale scudetto. Il fattore campo, in Campania, è davvero il sesto uomo sul parquet e dal lato atletismo non ci sono squadre forti come quella del patron Maione. Nel roster la conferma di Morandais, Sesay, Cittadini, Rocca, Spinelli e Larranaga sono una grandissima base di partenza. A questo si aggiunga il ritorno di Trepagnier e la regia di un Brown già fattore fondamentale nel pre-campionato. Ci sarà l’impegno in Eurolega, ma questo darà, se possibile, ancora maggiore entusiasmo.
Dalla sorpresa annunciata Napoli, alla Siena dell’esordiente Pianegiani. Per i toscani è la stagione dove fare bene, senza per questo parlare a tutti i costi di scudetto. C’è l’Uleb Cup, ci sono esterni di grandissimo valore e, quando arriverà, quel Baxter che appare uno dei primi tre lunghi del prossimo campionato. Milano ha invece scelto i tre americani Fortitudo e azzardato, sotto canestro, con due giocatori simili: Watson e Blair sono dinamite e gioco duro. Se funzionano, in pochi potranno banchettare sotto le plance meneghine. Treviso è campione in carica. Molti (troppi?) i cambiamenti apportati. La sicurezza viene da coach Blatt. Il duo azzurro Mordente-Soragna è una garanzia nei momenti caldi della stagione. Il play Zisis sarà out nelle prime settimane di campionato per quello zigomo fratturato da un intervento penale di Varejano ai Mondiali nipponici. La certezza Goree, l’ultima chiamata per Gigli e l’incognita affascinante Nelson completano i rimbalzisti. Le facce di Lyday e Frahm non convincono ancora del tutto, ma il tempo gioca a loro favore.
Detto di una Fortitudo bellissima e piena di punti nelle mani, ma tutta da valutare con palla agli altri, c’è da raccontare di una Virtus Bologna con 10 giocatori veri. Panchina lunga ma forse ancora un passo sotto rispetto alle sei raccontate. Bello studiare i progressi di Crosariol al fianco della rivelazione Michelori. Non male l’idea Giovannoni e intrigante il Best che fece magie con Indiana. Sotto c’è un Lang da scoprire, ma forse manca il giocatore stile Bluthenthal per essere da corsa verso il tricolore. Aggiungendo Udine e Biella, con il possibile inserimento di Varese, ecco le squadre che giocheranno per i playoff. L’altro campionato è affare di club «minori». Come ad esempio la spacciata Livorno, che parte da -4 per irregolarità di bilancio ma che se anche fosse a zero, roster alla mano, non darebbe sufficienti garanzie. Assieme ai toscani, lotteranno per non retrocedere Capo d'Orlando, Teramo, Scafati che ha già il record dei giocatori cambiati a ripetizione prima della palla a due iniziale. Curiosità per autentiche mine vaganti come la neopromossa Montegranaro, del bravissimo coach Pillastrini, e Avellino, che ha voglia di essere rivelazione delle piccole o presunte tali. Intanto, come antipasto, domenica si parte con la Supercoppa e un interessante match Treviso-Napoli. Partita di difficile lettura, esattamente come sarà la prossima serie A.

Commenti

Post più popolari