Paul Coughter chi è costui?

Il loro ruolo era quello di vittime sacrificali. Come nel 2002: ultimi senza vittorie. Poteva addirittura andar peggio: hanno rischiato di non partecipare. Ai mondiali di pallacanestro ci sono in ogni caso andati. Concedendosi il lusso di vincere due partite. Tante. Tantissime per una squadra che per recarsi in Giappone, ha dovuto letteralmente scansare le bombe. Quelle vere, non quelle da tre punti. Perché dopo l’'esplosione del conflitto tra hezbollah e israeliani, la nazionale libanese ha lascito in fretta a furia Beirut sotto una pioggia di missili.
Dapprima si sono rifugiati in Giordania. Poi in Turchia, infine in Slovenia. Zingari della pallacanestro in fuga dalla guerra, ma con la mente sempre rivolta al Paese dei cedri. Come quella di Fadi El Khatib, una delle bandiere della compagine. Voleva abbandonare la squadra per portare i salvo i famigliari. Verso Dubai: duemila chilometri di deserto in fuoristrada! Per trattenerlo i compagni hanno letteralmente caricato di forza la sua famiglia sul pulmann diretto in Giordania. E lui li ha ripagati segnando a raffica.
Anche nel basket c'è posto per le favole ed è proprio Paul Coughter, forse non propriamente in maniera volontaria, il suo ideatore, il collante che ha unito la formazione libanese, il coach di questo gruppo che ha stupito il mondo.
Paul Coughter un New Yorkese ad hoc che ha un curriculum internazionale spaventoso. Ha vinto titoli in Libano, Australia, Belgio, Germania, Norvegia e chissà dove. Poi, con squadre nazionali, ha allenato non solo il Libano ma, nel passato, anche il Galles, Pakistan, Sud Africa. Tutti con i migliori risultati nella loro storia.
Al livello di club, ha allenato su sei continenti ... gli manca solo l'Antartica! Ha avuto club in Finlandia, Australia, Belgio, Germania, Kuwait, Taiwan, Cina, Arabia Saudita, Norvegia e Bosnia-Herzegovina. Il suo più recente successo al livello di club è stato con Blue Star di Beirut, nel Libano, club allenato quest'anno da Valerio Bianchini. Insomma, un uomo del mondo.
E dalle premesse precedenti, il suo lavoro ha dell'incredibile, considerando anche il fatto che stiamo parlando di un Americano in Medio Oriente e che il basket, in Libano, è sport nazionale: ma lui non è solo un grande tecnico, il vero coach di emergenza, ma anche uno con le palle quadrate.

Commenti

  1. un po' come la storia delle squadre jugoslave di inizio anni '90 (il partizan a fuenlabrada tutta la stagione comprese le coppe, per fare l'esempio principe). solo che gli allenatori slavi avevano a disposizione il fiore dei giocatori slavi, mentre coughter ha i libanesi, più indietro. per me sono una bella squadretta, miglioreranno in fretta. prevedo (con le mie facoltà ESP) che saranno addirittura meglio della cina entro breve, prima del 2010.

    RispondiElimina

Posta un commento

Post più popolari