Una proposta per la politica televisiva del basket..

Premessa: il campo dell’emittenza televisiva sta sviluppandosi verso direzioni per il momento non del tutto conosciute, in questo campo è ancora possibile ritagliarsi interessanti spazi lavorando su eventuali nuove idee e progetti. Al momento attuale Legabasket sta avendo problemi a negoziare un rinnovo contrattuale con Sky (satellitare criptato) per i diritti principali e soprattutto non ha idee chiare di cosa fare di tutti i diritti che al momento attuale sono vendibili. Alcuni diritti sono già assegnati come quelli per lo streaming su Internet che appartengono per il prossimo anno a Rosso Alice, altri non sono mai stati sfruttati come quelli del digitale terrestre (emerso ultimamente). Sky ha fatto le sue proposte, le Lega è spaccata in due (o anche in più) fronti e non riesce a rispondere adeguatamente.
Proposta: Secondo me occorre creare un piano organico di sviluppo del settore comunicazione con l’applicazione dei concetti di marketing al settore stesso. Le vie di accesso ai media che operano a livello nazionale sono o intasate da altri sport o comunque impraticabili, difficile se non impossibile ottenere un riconoscimento economico migliore dell’attuale. Sul mercato proporrei un unico pacchetto di primi diritti Tv da assegnare in un’asta (o simile) la cui base di partenza (per un biennio) sia la stessa cifra pagata da Sky per l’ultimo anno, pero’ riducendo il numero delle partite trasmettibili a settimana da chi si aggiudica l’asta, ovvero specificare che si vende il diritto a trasmettere una sola partita (integrale) a settimana come prima scelta. Libertà di decidere se la partita viene giocata di venerdì sera, sabato pomeriggio o domenica mattina o in altro orario. Questo diritto è unico, sia che l’emittente interessata trasmetta su analogico, digitale o satellitare. Rimangono però “vivi” ed assegnabili in eventuali trattative successive i secondi diritti (seconde scelte) su ognuna delle piattaforme possibili (escluso Internet). Altro passo della proposta, potenziamento della rete che consente lo streaming, ovvero dotare tutti e 18 i palazzetti (o quanti saranno) della linea Adsl capace di trasmettere in diretta via rete la partita. Questo è un passo strumentale per l’aumento dell’offerta di pallacanestro in Tv, perchè permette di mettere a disposizione la partita non solo dell’utente di Internet ma anche alle singole emittenti. L’idea è di creare una nuova offerta per le emittenti (analogiche o sul DTT) locali oltre al semplice servizio di trasmissione delle partite in differita. Sulla scia del sistema americano in cui ogni franchigia (NBA ma anche altre leghe) ha una emittente (di solito a pagamento, via cavo) locale che trasmette in diretta le trasferte, creare un pacchetto “tutto incluso” che permette alle emittenti di sola diffusione locale di acquistare il diritto di trasmettere in diretta le partite esterne. Ecco creato una voce di entrata in più (dirette delle trasferte) i cui ricavi (a spese zero, come del resto sono le spese per le riprese delle partite in streaming in rete) li vedrei bene suddivisi in % a tutte le società. I pre requisiti sono un potenziamento della rete Adsl nei palazzetti, dotazione di un programma software (e quindi hardware) per le emittenti locali capace di riversare lo streaming sulla propria piattaforma di trasmissione. Non solo vedrei possibile questo pacchetto disponibile per le emittenti locali che operano nelle città (quindi mercati) sede di società di Serie A, ma vedo possibile la commercializzazione di questi pacchetti per emittenti che operino a livello locale in città al momento sprovviste di società di Serie A. Queste emittenti potrebbero o sottoscrivere un pacchetto di trasferte di una società ben precisa (e quì faccio l’esempio di una emittente trentina che magari vuole trasmettere le trasferte della Benetton Treviso) oppure altri pacchetti che possono venire confezionati dall’ufficio centrale della Lega. Ad esempio non vedrei male la creazione di un pacchetto della “partita della settimana” (con eventuale sponsor che leghi il proprio nome al servizio) che proponga la miglior partita che rimane fuori dalle scelte dell’emittente nazionale che avesse ottenuto i primi diritti. Questi pacchetti delle trasferte dovrebbero garantire un minimo di partite escludendo quelle che passano sull’emittente che ha i primi diritti. Tutto questo “pacchettizzare” le partite (passando attraverso la rete, quindi non pagando eventuali satelliti) per le emittenti locali ha bisogno di un’opera di commercializzazione capillare degli stessi diritti sia nei mercati (città e regioni) interessate alla Serie A perchè hanno una squadra in questa categoria, sia in mercati in cui la Serie A non sia presente. Uno sforzo grande, ma non impossibile visto che prevede la creazione di un ufficio in lega a metà tra comunicazione e marketing (ufficio che per ora mi sembra mancare).
Gli obiettivi delle novità di un piano del genere sono principalmente tre :
1-Ottenere massima visibilità, inondando le reti locali (ove possibile) con partite non più in differita ma in diretta.
2-Creare nuove voci di entrata con dei diritti finora non sfruttati, in pratica il chiaro locale.
3-Creare esposizione del basket in mercati in cui finora l’assenza di una squadra nel massimo campionato ha rallentato la crescita dello sport.
IrvingThomas
Proposta: Secondo me occorre creare un piano organico di sviluppo del settore comunicazione con l’applicazione dei concetti di marketing al settore stesso. Le vie di accesso ai media che operano a livello nazionale sono o intasate da altri sport o comunque impraticabili, difficile se non impossibile ottenere un riconoscimento economico migliore dell’attuale. Sul mercato proporrei un unico pacchetto di primi diritti Tv da assegnare in un’asta (o simile) la cui base di partenza (per un biennio) sia la stessa cifra pagata da Sky per l’ultimo anno, pero’ riducendo il numero delle partite trasmettibili a settimana da chi si aggiudica l’asta, ovvero specificare che si vende il diritto a trasmettere una sola partita (integrale) a settimana come prima scelta. Libertà di decidere se la partita viene giocata di venerdì sera, sabato pomeriggio o domenica mattina o in altro orario. Questo diritto è unico, sia che l’emittente interessata trasmetta su analogico, digitale o satellitare. Rimangono però “vivi” ed assegnabili in eventuali trattative successive i secondi diritti (seconde scelte) su ognuna delle piattaforme possibili (escluso Internet). Altro passo della proposta, potenziamento della rete che consente lo streaming, ovvero dotare tutti e 18 i palazzetti (o quanti saranno) della linea Adsl capace di trasmettere in diretta via rete la partita. Questo è un passo strumentale per l’aumento dell’offerta di pallacanestro in Tv, perchè permette di mettere a disposizione la partita non solo dell’utente di Internet ma anche alle singole emittenti. L’idea è di creare una nuova offerta per le emittenti (analogiche o sul DTT) locali oltre al semplice servizio di trasmissione delle partite in differita. Sulla scia del sistema americano in cui ogni franchigia (NBA ma anche altre leghe) ha una emittente (di solito a pagamento, via cavo) locale che trasmette in diretta le trasferte, creare un pacchetto “tutto incluso” che permette alle emittenti di sola diffusione locale di acquistare il diritto di trasmettere in diretta le partite esterne. Ecco creato una voce di entrata in più (dirette delle trasferte) i cui ricavi (a spese zero, come del resto sono le spese per le riprese delle partite in streaming in rete) li vedrei bene suddivisi in % a tutte le società. I pre requisiti sono un potenziamento della rete Adsl nei palazzetti, dotazione di un programma software (e quindi hardware) per le emittenti locali capace di riversare lo streaming sulla propria piattaforma di trasmissione. Non solo vedrei possibile questo pacchetto disponibile per le emittenti locali che operano nelle città (quindi mercati) sede di società di Serie A, ma vedo possibile la commercializzazione di questi pacchetti per emittenti che operino a livello locale in città al momento sprovviste di società di Serie A. Queste emittenti potrebbero o sottoscrivere un pacchetto di trasferte di una società ben precisa (e quì faccio l’esempio di una emittente trentina che magari vuole trasmettere le trasferte della Benetton Treviso) oppure altri pacchetti che possono venire confezionati dall’ufficio centrale della Lega. Ad esempio non vedrei male la creazione di un pacchetto della “partita della settimana” (con eventuale sponsor che leghi il proprio nome al servizio) che proponga la miglior partita che rimane fuori dalle scelte dell’emittente nazionale che avesse ottenuto i primi diritti. Questi pacchetti delle trasferte dovrebbero garantire un minimo di partite escludendo quelle che passano sull’emittente che ha i primi diritti. Tutto questo “pacchettizzare” le partite (passando attraverso la rete, quindi non pagando eventuali satelliti) per le emittenti locali ha bisogno di un’opera di commercializzazione capillare degli stessi diritti sia nei mercati (città e regioni) interessate alla Serie A perchè hanno una squadra in questa categoria, sia in mercati in cui la Serie A non sia presente. Uno sforzo grande, ma non impossibile visto che prevede la creazione di un ufficio in lega a metà tra comunicazione e marketing (ufficio che per ora mi sembra mancare).
Gli obiettivi delle novità di un piano del genere sono principalmente tre :
1-Ottenere massima visibilità, inondando le reti locali (ove possibile) con partite non più in differita ma in diretta.
2-Creare nuove voci di entrata con dei diritti finora non sfruttati, in pratica il chiaro locale.
3-Creare esposizione del basket in mercati in cui finora l’assenza di una squadra nel massimo campionato ha rallentato la crescita dello sport.
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