Viva Italia! Bargnani No. 1

L'America incorona Bargnani
Il cestista italiano è stato scelto con il numero 1 dai Toronto Raptors nel draft Nba. E' la storica prima volta per un europeo: "Sono al settimo cielo"

Per la prima volta nella storia della Nba la prima scelta assoluta del draft è europea. Ma non spagnola, francese o tedesca, la serata del 28 giugno 2006 appartiene infatti all’Italia. Andrea Bargnani, 20enne della Benetton, corona il suo sogno ed entra nel campionato di basket più affascinante del mondo dalla porta principale. I Toronto Raptors, infatti, non deludono le previsioni della vigilia e puntano sull’azzurro con la loro prima scelta. Andrea andrà così in Canada e ritroverà quel Maurizio Gherardini che ha fatto lo stesso viaggio Treviso-Toronto, per ricoprire il ruolo di assistente del General Manager della franchigia, anticipando Bargnani solamente di qualche giorno.
Una gioia incredibile per il cestista romano. "Sono al settimo cielo – confessa l’italiano che con i cronisti americani sfoggia un inglese più che discreto – e sono molto orgoglioso di poter rappresentare il mio Paese nella Nba. Ero molto emozionato prima della chiamata di Stern e devo confessare che non sapevo quello che i Raptors avrebbero fatto. Sono contentissimo, Toronto per me è la squadra ideale".
Una squadra ideale anche per la presenza di un General Manager, Bryan Colangelo, che ha fatto cose straordinarie a Phoenix prima di passare durante la stagione appena conclusa ai Raptors. Colangelo di basket internazionale se ne intende parecchio e su Bargnani è pronto a scommettere a occhi chiusi. "Andrea è un giocatore straordinario – dice Colangelo da Toronto – siamo convinti che potrà fare bene già l'anno prossimo e diventare un giocatore molto importante tra un paio di stagioni". Elegantissimo in un completo nero di Armani, Andrea ha poi affrontato con il sorriso sulle labbra i cronisti e le tante televisioni che se lo sono conteso per quasi due ore. Un italiano torna nella Nba, quindi, dopo gli esperimenti di Rusconi ed Esposito ma questa volta ci va per restarci.
Il secondo nome a essere pronunciato da Stern è quello di LaMarcus Aldridge, lungo della Texas University che viene selezionato da Chicago, ma subito ceduto a Portland in cambio della quarta scelta, l’atletico Tyrus Thomas e del russo Vikhtor Khryapa. Il gioiello di Gonzaga, Adam Morrison, perfino paragonato a Larry Bird, viene invece selezionato da Charlotte con la terza scelta assoluta. Non mancano naturalmente le sorprese, come la decisione di Seattle di puntare con la 10ª scelta sul giovane senegalese in forza al Pepinster, compagine belga di bassa classifica, Saer Sene.
C’è un po’ di Italia anche alla 13ª posizione. Lo svizzero di Biella Thabo Sefolosha viene selezionato da Philadelphia, ma subito è ceduto ai Chicago Bulls. A completare il quadro dei giocatori internazionali scelti al primo giro ci pensano l’ucraino Oleksiy Pecherov, che va a Washington con la 18ª scelta, lo spagnolo dell’Estudiantes Sergio Rodriguez, selezionato da Phoenix (27) ma spedito a Portland, e lo sconosciuto inglese Joel Freeland, 30ª scelta dei Blazers. Alla fine i cestisti internazionali selezionati al primo turno sono sei, ma quello di quest'anno verrà ricordato come il draft che parla italiano: la lingua della prima scelta assoluta, Andrea Bargnani.
(Gazzetta dello Sport)

L'incredible feeling del Mago: prima scelta europea di tutti i tempi
“This is an Incredible Feeling”. Molto probabilmente una frase di circostanza se l’era anche preparata, studiata a tavolino come si fa per la palla dell’ultimo tiro, quella che vale una vittoria o anche solo una giornata diversa che questa sera ha preso per mano un ragazzo di vent’anni trascinandolo niente meno che dentro una storia che qui fa sempre spettacolo. Per la prima volta infatti, un giocatore europeo è stato scelto al primo giro del Draft Nba, un record che parla chiaro: prima di lui gente del calibro di Kareem Abdul Jabbar, Bill Walton, Magic Johnson, David Robinson, Tim Duncan, Allen Iverson, Shaquille O’Neal, Yao Ming e LeBron James, tanto per citarne alcuni. Un po’ come nel museo di Wimbledon quando un certo Ivanisevic scrisse il suo nome dedicando il successo ad un certo Drazen Petrovic. Come quando l’America per una volta, sente parlare di Italia senza passare per i mondiali o quello scandalo scommesse che qui pareva quasi scontato.
"Incredible feeling” ha esclamato il Mago non appena si è seduto su una sorta di trono utile a raccontare al mondo cosa si può provare ad entrare nella storia di uno sport che a volte, ama anche le statistiche e tutto quello che fa spettacolo. “Scusate il mio inglese –ha quindi ribattuto quasi a dover provare a scappare via in contropiede – scusate il mio inglese ma sono molto emozionato e poi non mi ero certo preparato a parlare da prima scelta. Certo, quando sei lì, quando leggi il tuo nome a caratteri cubitali dentro un televisore utile a ricordati i favoriti, anche ci pensi. Ti soffermi un attimo a credere che effettivamente può capitare a te. Poi però, quando tutto si realizza per davvero, beh le cose cambiano. Ve lo giuro, non sapevo nulla e sono rimasto davvero sorpreso di essere stato scelto come numero uno. E’ davvero incredibile”.
E cambiano per davvero. Dieci televisioni, forse dodici, una marea di giornalisti con i registratori puntati adosso e quell’urlo quasi da stadio di Guido Bagatta che ha fatto da eco alle prime parole del comissioner Stern. “I Toronto Raptors scelgono Andrea Bargnani”.
“Mi fa piacere perché a Toronto ci sono stato due anni fa – ha spiegato sicuramente emozionato il Mago in una delle tante interviste lungo i corridoi di un Madison Square Garden straffollato causa la concomitanza con il concerto di Madonna al piano di sopra – c’è una forte comunità italiana, conosco Gherardini il che non è certo poco, ma personalmente faccio fatica a trovare le parole adatte a descrivere questa sensazione. Sembra tutto quasi perfetto però posso anche dirvi che non ho nessuna intenzione di lasciare andare questo momento: voglio viverlo perché da domani sono già al lavoro con i Raptors. Sì, ho avuto modo di parlare con il presidente, l’allenatore e il general manager e da domani si comincia”.
Già, si comincia per davvero, tanto che non appena qualcuno gli ricorda che la scelta numero uno ha anche un potere contrattuale superiore a quello della terza o della quarta scelta, lui non ci pensa sopra. “In questo momento conta relativamente – ha continuato – è vero la prima cosa che comprerò sarà una casa, anche se per quella c’è sempre tempo. E’ vero, comincerò questa avventura con accanto mia mamma Luisa che mi darà una mano e poi se David Stern ha detto che devo mangiare qualche boccone per irrobustirmi, posso dirvi che non sono poi messo così male. Il problema è che nel sito della lega c’è il peso di due anni fa. Mi sa che non l’hanno ancora aggiornato e quelli della Nba ci hanno dato di copia e incolla”.
Tutto chiaro, potremmo dire di sì, nel senso che nel giro di due giorni ne sono venute fuori davvero di tutti i colori, non a caso quando qualcuno gli ha provato a chiedere del suo nuovo ruolo dentro la franchigia canadese, lui per prima ha dribblato tutti con la classe di chi sa tenere palla. “In questo momento non mi interessa – ha concluso prima di essere sequestrato dai soliti addetti stampa che non aspettano un secondo di troppo. Le domande più frequenti degli americani? Se sono contento di Toronto e io dico a tutti di sì: la comunità italiana è molto forte e poi, dopo uno scudetto come quello di due settimane fa, questo Draftmi ha davvero regalato delle emozioni uniche”.
Come dire, passo e chiudo con Adam Morrison che mi ricorda Kurt Rambis e che si fa largo con il suo di capellino arancione: prossima destinazione Micheal Jordan e Bobcat. Sarà anche ma per un giorno, un mese e un anno, parecchi anni l’eroe è questo giocatore della Stella Azzurra. (Basketnet.it)

Bargnani prima scelta della Nba giocherà con i Toronto Raptors
"E con la prima scelta del draft 2006 i Toronto Raptors scelgono: Andrea Bargnani". È l'1.37 ora italiana (le 19:37 a New York) quando David Stern, commissioner della Nba, pronuncia queste parole storiche per il basket al Madison Square Garden.
Per la prima volta un giocatore italiano ed europeo viene scelto con la chiamata numero uno in un draft Nba e gente come LaMarcus Aldrige, Adam Morrison, Tyrus Thomas, Rudy Gay e Shelden Williams viene scalzata nello spazio di pochi secondi. Per il ventunenne di Roma, vestito scuro elegantissimo di Armani, emozione e gioia: brividi, qualche lacrima, incredulità e un caloroso abbraccio a Matteo Soragna, compagno di squadra a Treviso per tanti anni che non ha voluto certo lasciarlo solo in questa avventura.
Pochi attimi dopo la chiamata, Bargnani è sul palco del Madison, con il cappellino rosso d'ordinanza dei Raptors per offrirsi ai fotografi di tutto il mondo. E le prime parole per lui sono in un inglese scolastico che non riesce a mascherare la grande emozione: "È incredibile, mi sembra di essere in un sogno. È un grande piacere diventare un giocatore Nba, la più grande Lega del mondo. Inoltre è un onore essere qui e rappresentare il mio paese. Sono felice, so che arriveranno momenti difficili, devo allenarmi e lavorare duro per diventare un buon giocatore".
Subito dopo è Bryan Colangelo, general manager dei Raptors, a esprimere il proprio parere sulla scelta numero uno: "Andrea Bargnani era la migliore chiamata che potevamo fare, soprattutto guardando al futuro. Siamo certi che il ragazzo italiano partirà bene e non avrà problemi a inserirsi all'interno della nostra squadra: sarà un interprete perfetto di quel gioco offensivo che ormai si sta diffondendo nella Nba".
Anche per gli americani la scelta di Bargnani ha rappresentato una novità. I più grandi siti a stelle e strisce si sono subito tinti di bianco rosso e verde. Cbssportsline titola così: "Buongiorno Italia". Il sito della Espn, che diffondeva in tutto il mondo l'evento, afferma: "The Italian Job". Nba.com, sito ufficiale della lega, si lancia con un tradizionalissimo: "Viva l'Italia".
Lui, Bargnani, dice ancora, a Sky Sport: "È accaduto qualcosa di incredibile. Ancora non riesco a rendermi conto di quello che è successo questa sera. Sto vivendo una serata magica. Voglio ringraziare i miei cari, la mia famiglia, i miei amici, i miei compagni di squadra e il coach della Benetton. Se sono qui e anche grazie a loro". Immancabile poi un riferimento all'immediato futuro: "È una sfida nuova e difficile. Abbiamo una squadra giovane e di sicuro faremo bene. Domani (oggi, ndr) sarò a Toronto per la conferenza stampa di presentazione e poi mi farò conoscere dallo staff e dai compagni. Di sicuro la comunità italiana di Toronto mi darà una mano. Voglio rappresentare al meglio il mio paese". (La Repubblica) (Il video)

Giornata storica per il basket italiano
Perché il mago ce la può fare
Andrea Bargnani, 21 anni, ala della nazionale, è diventato prima scelta assoluta della Nba
l basket italiano ha vissuto mercoledì una delle pagine più luminose e importanti della sua storia: Andrea Bargnani, 21 anni il prossimo 26 ottobre, 211 centimetri, ala della nazionale, romano cresciuto nel vivaio della Benetton Treviso, è diventato prima scelta assoluta della Nba: nel passato solo il cinese Yao Ming (2002) e l'australiano Bogut (2005), tra i non americani, erano arrivati tanto in alto; e mai un europeo era stato selezionato con il numero 1.
Bargnani è stato indicato dai Toronto Raptors, che avevano il diritto di scegliere per primi. A Toronto il nuovo presidente, Brian Colangelo, è un dirigente molto attento a quanto capita nella pallacanestro mondiale e il suo vice, da pochi giorni, è Maurizio Gherardini, ex general manager della Benetton Treviso. Sono due persone che di sicuro hanno spianato la strada a Bargnani, oltretutto in un "draft", a onor del vero, nel quale mancavano stelle di primissima grandezza o strombazzati "unti del Signore". Però queste riflessioni non devono trasformarsi in una diminuzione del valore di Andrea, che da febbraio, quando si cominciò a parlare della possibilità di dichiararsi elegibile per i professionisti, è cresciuto a vista d'occhio: non a caso l'Eurolega in primavera l'ha eletto miglior under 22 della stagione.
Ora per lui arriva il compito più difficile: da una prima scelta ci si attende che sappia inserirsi alla svelta (e nel suo caso ci sarà da comprendere anche un mondo, non solo sportivo, diverso da quello al quale è abituato), che progredisca a tutto tondo e che diventi un riferimento della squadra. Il salario - 3,2 milioni di dollari la prima stagione; non meno di 4 dalla seconda - sarà direttamente proporzionale alle attese e alle pressioni.
Si annunciano già enormi, perché gli americani sono ancora piuttosto diffidenti sull'azzurro: gli riconoscono qualità interessanti, ma molti osservatori pensano che Colangelo abbia esagerato a chiamarlo con il numero 1. D'altra parte, però, un italiano in vetta al draft è funzionale all'idea di una Nba sempre più planetaria, già uscita da tempo dai confini degli Usa, soprattutto sul piano commerciale. Ad Andrea il compito di non rovinare questa "torta" a più piani: è soprannominato il Mago, ma la magia che adesso gli si richiede è speciale. Dovrà avere umiltà e tenacia, irrobustirsi e abituarsi ai contrasti duri: però ha talento, tecnica, classe e una grande forza interiore grazie a un carattere solido. Sì, ha tutto per sfondare e per diventare una stella della Nba: secondo noi, ce la farà. (Corriere della Sera)
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